RECENSIONE DELLA SERIE DI LIBRI: After di Anna Todd

Tra me e After è stato amore a prima vista. Ricordo di essere entrata in libreria e questo libro mi ha subito catturata e dopo aver acquistato il primo volume, ho aspettato trepidante e paziente l’uscita dei successivi; ero nel bel mezzo del mio periodo adolescenziale in cui il bello e dannato e la ragazza timida e gentile della porta accanto, protagonisti nei libri, mi facevano sognare ad occhi aperti e ricordo che, dopo aver finito questa saga, per molto tempo mi sono messa alla ricerca di altre storie simili ma nessuna mi ha catturata tanto quanto questa, in positivo e in negativo. Ricordo le emozioni contrastanti provate man mano che procedevo nella lettura di After; la rabbia e la delusione per alcune scene che non ho trovato di buon gusto (l’autrice stessa, successivamente, ha affermato di aver reso quella scena effettivamente troppo cruda) ma ne approfondirò gli aspetti in maniera più dettagliata in seguito. Partiamo dalla trama:

Tessa è una studentessa modello, fidanzata da anni con un bravo ragazzo molto innamorato di lei. Tuttavia, quando incontra il misterioso Hardin Scott, la giovane donna intraprende con lui una relazione, e la sua vita cambia radicalmente.

Ogni volume si articola seguendo la trama sopra citata; tra intrighi, segreti, bugie e passione, Hardin e Tessa diventano adulti imparando dai loro innumerevoli ma utili errori e cercando di tenere viva quella che, agli occhi di molti lettori, è sembrata una storia d’amore tossica e che a me piace anche definire come un’esperienza di crescita dei singoli personaggi attraverso il dolore e il forte sentimento che il primo vero amore porta nella tua vita. Sicuramente uno dei meriti che si può attribuire ad Anna Todd è quello di aver creato un bad boy nel vero senso della parola. Hardin è un ragazzo che ha sicuramente alle spalle un passato difficile, un trascorso familiare che non è un qualcosa di completamente estraneo, riconducibile a chiunque ai giorni nostri; chi non ha mai dovuto attraversare la fine di un rapporto che più di tutti, per un bambino ma anche per un adulto, ha significato nella tua vita la vera essenza dell’amore? La separazione tra un padre e una madre non è mai semplice. Ma la storia del nostro Hardin Scott non si limita ad una semplice separazione tra le due persone più importanti della sua esistenza. Nel corso della narrazione la sua storia si articola e, pezzo dopo pezzo, il puzzle della sua vita prende forma. In lui convivono sentimenti di rabbia per aver vissuto e visto con i suoi occhietti dolci da bambino impaurito un grande shock che lui stesso, da adulto, non riesce ancora ad elaborare e “dimenticare”, nonostante siano passati tanti anni; si porta dentro, come ho già anticipato, il dolore per l’abbandono di un genitore e maggiormente, vive, nel corso della narrazione, in uno stato di smarrimento per un ulteriore cambiamento decisivo che avverrà nella sua vita personale. In maniera diversa ma pur sempre facilmente riconducibile ad una realtà che molti di noi vivono, è la storia di Tessa. Giovane studentessa modello, cresciuta da una mamma che ha avuto il controllo delle scelte della figlia fin dalla tenera età (leggiamo anche di una particolare unione, un bene importante e a volte snervante🙌  che lega la mamma e il fidanzato ( o dovrei scrivere “fidanzato” virgolettandolo all’infinito? 🤣 ) di Tessa); anche Tessa ha provato in prima persona l’abbandono genitoriale, figura che tornerà nel corso della narrazione solo per scombussolare maggiormente la vita della giovane ragazza (ma io dico, che sei tornato a fare? 😠) . Riflettendoci la loro storia non è poi così tanto fuori dagli schemi; presi singolarmente questi due personaggi possono benissimo far riferimento ad avvenimenti (passatemi il termine) naturali che avvengono nel quotidiano; mi ripeto solo al fine di essere più chiara: chi non ha attraversato con dolore il periodo in cui i propri genitori si sono separati? Chi non ha sofferto per una notizia inaspettata che ha fatto crollare tutte le vostre certezze? Chi non ha una mamma che ama avere il controllo sui propri figli in maniera quasi ossessiva? Certo, è passato del tempo da quando Anna ha scritto After ma questi “problemi” e queste esperienze fanno ancora parte del nostro bagaglio familiare, facendosi sentire per alcuni in maniera più forte e per altri in maniera più moderata. E allora cos’è che non ha funzionato nel romanzo di Anna Todd? E’ un mio parere personale quindi non fatene una questione di stato 😂 ma la tossicità della relazione tra Hardin e Tessa, soprannominati dai fans (e quindi anche da me) gli Hessa, in alcuni punti del romanzo mi ha infastidita. Non so dire se fosse proprio questo l’intento della Todd ma sicuramente è riuscita a creare dei personaggi che fanno nascere dentro ciascun lettore sentimenti contrastanti. A volte li adori, altre volte vorresti prenderli a schiaffi in faccia. Un esempio? Di Hardin ho apprezzato la sua volontà di migliorarsi che fin dal principio ha dato di cozzo con il timore di intraprendere una strada che può tirare fuori il meglio e il peggio di te; ha faticato a tirar fuori le sue emozioni e in questo senso io e lui siamo molto simili ma non si è comunque arreso e, seppur commettendo errori, è stato il personaggio maschile che molto più di altri presenti letti in diversi romanzi di genere young adult, si possa definire BAD BOY nel vero senso della parola. In negativo, ahimè, dovrò parlare di Tessa 🙏 . Bravissima ragazza, tipico personaggio pulito, grande studiosa e ipnotizzata dal bel tenebroso; lascia casa, famiglia e ” ” fidanzato” ” per andare a studiare e per cercare di essere una donna indipendente. C’è riuscita? La risposta più corretta, per me, è: a tratti 🙈. Comprendo il grande amore provato per Hardin, la voglia di aiutarlo a scacciare via i suoi demoni del passato e la forza che ha nel decidere di stargli accanto pur sapendo L’ENORME errore che ha commesso proprio nei suoi confronti ma, cara Tessa, se glielo devi rinfacciare ogni due per tre che senso ha tornarci insieme? No! Non ci siamo 😰 La vera tossicità del rapporto, credo che sia racchiusa proprio nel personaggio femminile. Nulla di ciò che sto per scrivere è una giustificazione nei confronti di Hardin, ennesima precisazione per tutti 🙏 , ma se lei fosse rimasta coerente almeno per 2/4 dei libri con le sue decisioni, se avesse tirato fuori in tempo gli attributi e non solo ed esclusivamente nel momento in cui, vinta dalla rabbia e dalla delusione, andava a destra e a manca a spargere baci fingendo di aver dimenticato Hardin, sicuramente la storia d’amore avrebbe preso tutta un’altra strada, più lineare e meno contorta. Ma, del resto, non sarebbe stato più After, ovviamente! 🤷 Ho apprezzato il modo in cui la Todd ha descritto, inoltre, ciò che può succedere in ciascuna scuola del mondo inserendo dei personaggi secondari molto efficaci e ben amalgamati nel contesto. Non è certo una rarità, purtroppo, la frequenza nel vedere e vivere in ambito scolastico episodi di bullismo che la scrittrice, in questa circostanza, fa emergere a livello sessuale, arrivando ad essere percepito come una violazione di persona e della propria intimità.

Come ogni romance che si rispetti, nonostante gli alti e bassi, anche gli Hessa riescono a trovare il loro equilibrio, la loro felicità. Il loro è stato sicuramente un viaggio tumultuoso, come tumultuose sono state le sensazioni che questi libri di Anna Todd mi hanno lasciata e che tutt’ora mi lasciano, mentre sto scrivendo questa recensione. Lo consiglio? Certo! Perché nonostante alcuni e importanti messaggi scorretti che lascia, After ha anche tanti aspetti che possono far riflettere e, come mi piace sottolineare in ogni recensione: ciascun romanzo, verosimile o di fantasia che sia, lascia nel nostro cuore un insegnamento utile per la vita. Anche una storia caotica come quella di Hardin Scott e Tessa Young.

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