
Le fiabe Disney e le rispettive storie d’amore, Principesse e Principi Azzurri, sono tutte meravigliose si sa ma chi di voi non ha la propria fiaba preferita?
La Bella e la Bestia mi ha sempre affascinata da piccola e se mi fosse stato chiesto perché un bel po’ di anni fa non avrei saputo rispondere; molto probabilmente avrei detto “mi piace e basta”. Ma che risposta è? 🤣 Sicuramente se questa stessa domanda mi venisse fatta oggi saprei cosa rispondere. Siete curiosi di saperlo? Bene, non vi resta che leggere tutta la mia recensione! 😄🖤
A differenza di un libro, con un film non m’impongo di avere uno standard di aspettative elevato o basso, soprattutto quando si parla dei remake delle fiabe Disney, semplicemente perché ne ho viste davvero di cotte e di crude! 🤭 Preferisco lasciarmi trasportare dalla magia di un film e solo dopo averne assaporato ogni attimo, dare un mio giudizio.
Tra tutti i live action, quello di La Bella e la Bestia, a mio parere, è stato quello che è riuscito meglio. Il regista Bill Condon è riuscito a portare alla luce tutti gli elementi fondamentali che compongono questa meravigliosa fiaba, senza però far mancare dei piccoli dettagli capaci d’incuriosire lo spettatore e far rimanere col fiato sospeso tutti quelli che amano le fiabe ma che, per ragioni di età, non conoscono questi capolavori della Disney. Vedendo questo live action ho avuto la sensazione di star guardando una bellissima storia d’amore in cui lei aiuta lui a trovare la sua bellezza interiore e, credetemi, poco importa che lui sia visibilmente una bestia, il messaggio che vuole lanciare è molto chiaro e significativo. Tutti possono migliorare se stessi dopo aver commesso degli errori, compresa una Bestia che, più che all’apparenza, la definirei “bestia” nel suo animo. Questo messaggio è ben chiaro anche nella fiaba…e allora cosa c’è di “diverso” che mi ha colpita così tanto? Un piccolo particolare che rende la Bestia più simile a Belle. Entrambi, infatti, sono orfani di madre e sono ritenuti persone presuntuose e molto riservate; entrambi non amano particolarmente essere infastiditi da estranei, seppur in maniera diversa e soprattutto, entrambi cercano qualcuno che sia in grado di capire i loro silenzi più che le loro parole. Il live action di Bill Condon è un turbinio di emozioni che ti coinvolge e ti trascina in un mondo che sembra lontano anni luce da noi ma che in realtà è più vicino e reale di quanto ci si aspetta. Rivivere il passato di Belle e quello della Bestia, approfondire e capire il dolore di due bambini rimasti senza madre è stata la chiave che mi ha fatto apprezzare maggiormente questo film; non è il primo che guardo riguardante la fiaba, solo per citarne alcuni: La Bella e la Bestia con Vincent Cassel e Léa Seydoux che non mi è piaciuto per niente; Beastly, rivisitazione in chiave moderna e giovanilistica della fiaba, ma posso affermare che mai mi è capitato di emozionarmi così tanto; merito, indubbiamente, anche del meraviglioso cast scelto: una Emma Watson perfetta nei panni di Belle che è riuscita a trasmettere allo spettatore non solo ogni lato caratteriale di questo personaggio ma anche la sofferenza e successivamente la, a volte, tormentata gioia di aver inaspettatamente trovato in una bestia l’uomo della sua vita; un Dan Stevens impeccabile e coinvolgente sotto tutti i punti di vista, mai banale e capace di far rivivere allo spettatore gli stessi tormenti che vive lui da bestia. Ho avuto modo di apprezzare lo splendido lavoro di Dan Stevens anche in Dickens – L’uomo che inventò il Natale, e ammetto che più lo guardo e più ne rimango affascinata.
La Bella e la Bestia non è solo un inno al vero amore, al profondo legame familiare e all’esaltazione dell’amicizia, in qualunque forma essa sia. Questa fiaba è un inno ad uno dei messaggi/insegnamenti più importanti e belli scritti ne Il Piccolo Principe di Antonine de Saint-Exupére: “Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi.”
Bene, cari Flowers, io vi consiglio di vedere questo live action più e più volte; quando vi sentite soli, quando siete tristi, quando siete felici, quando vi sentite giudicati o, semplicemente, quando avete nostalgia della vostra infanzia. 🖤

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