PRIMA INTERVISTA ALLA SCRITTRICE EMERGENTE MARIA GRAZIA FLORIAN.
Maria Grazia Florian tiene tra le mani il suo primo romanzo, PASSWORD 1990.

Maria Grazia Florian scrittrice emergente, moglie e mamma di due splendidi figli, è l’autrice di Password 1990. Dopo i suoi studi di ragioneria, Maria Grazia, ha trovato un impiego come contabile ma non ha mai smesso di coltivare le sue passioni; oltre alla passione per la scrittura sia in versi che in prosa, spiccano la lettura e la pittura. Quest’ultimo hobby della scrittrice lo ritroviamo anche in Anna, giovane protagonista del suo primo romanzo Password 1990 che racconta un’appassionante e intrigante storia d’amore e di rinascita. L’amore che lega Anna ad Andrea ha affascinato molti lettori ma ciò che è rimasto nel cuore degli appassionati di Password 1990 è proprio il nostro protagonista maschile. Andrea è un uomo attraente e misterioso, dal passato difficile da gestire e da accettare…e chissà se in futuro la nostra Maria Grazia non decida proprio di regalarci un romanzo/prequel sull’amato Andrea…😍

Ho deciso d’intervistare lei perché ho apprezzato davvero tanto il suo lavoro. Ma non dilunghiamoci troppo…Scopriamo insieme cosa ci racconta riguardo alle sue passioni, alla quotidianità e indaghiamo per scoprire qualcosa in più riguardo al suo prossimo romanzo…👀

  1. Come hai scoperto la tua passione per la scrittura? Come l’hai coltivata, nel tempo?

La mia passione per la scrittura è iniziata in età adolescenziale. Scrivevo poesie che conservo ancora oggi, ma il mio sogno è sempre stato quello di pubblicare un romanzo. E dopo aver letto non so neanche io quanti libri, dall’estate tra la prima e seconda elementare a oggi, un giorno -così dal nulla- è nata la storia di Anna e Andrea. Ben 37 anni dopo (correva il marzo dell’anno 2018). Ho preso carta e penna e un bel quadernone e ho annotato tutto ciò che mi frullava in testa: trama, nomi dei personaggi, luoghi e via discorrendo. Penserete “Scrivere a penna su di un quaderno nell’era digitale?”. Sì, proprio così, la cara vecchia carta e la penna sono le mie compagne di lavoro. Durante la stesura del romanzo ho seguito un gruppo di scrittura e una scrittrice che nei suoi incontri letterari parlava di scrittura, stesura di un romanzo, scalette per la caratterizzazione dei personaggi, ambientazione ecc.. Anche ora sto seguendo un corso di scrittura online e leggendo molto.

2. Che tipo di scrittrice sei?

Sono una scrittrice alle prime armi che vorrebbe avere più tempo per scrivere durante il giorno, ma i figli sono la priorità e, come per la stesura di Password 1990, mi ritrovo a orari assurdi a comporre il manoscritto. E questo incide molto anche sulla tempistica delle revisioni. Per il momento scrivere lo vedo più come un hobby, come lo sono la pittura e la lettura. A cui tengo molto.

3. Che messaggio hai voluto lanciare con il tuo primo romanzo PASSWORD 1990?

Password 1990 è un romanzo principalmente d’amore. Nella narrazione tocco il tema del riscatto individuale nella persona del protagonista che cerca, con ogni mezzo, di scrollarsi di dosso la scomoda vita dissoluta vissuta sino all’incontro con Anna. L’amore malato e la persecuzione di Thomas che arriva sino al ricatto pur di avere con sé la donna che ama. Al giorno d’oggi purtroppo la donna non occupa ancora il ruolo che le spetta, ma vieni vista come un trofeo, una proprietà che, purtroppo, porta l’uomo a commettere il peggiore dei crimini.

4. Dove hai trovato l’ispirazione per il tuo romanzo? Perché hai scelto di trattare proprio questa tematica?

Il romanzo Password 1990 è nato per caso: un ragazzo, Andrea, con un passato difficile da gestire e Anna una ragazza che crede nell’amore e si ritrova, ahimè, ad affrontare il tradimento dell’uomo con cui condivideva la vita ormai da diversi anni. Un incontro inaspettato, come ne capitano tanti durante la nostra vita, che segna l’inizio di una storia d’amore idilliaca e tormentata, ricca di colpi di scena. Ho scelto di parlare dell’amore perché, si sa, è presente in ognuno di noi. E l’amore, quello eterno, trova la sua metà della mela solo una volta nella vita. All’inizio il libro aveva un altro titolo “Le radici dell’amore” e la copertina doveva essere l’albero dipinto da Anna per descrivere l’amore eterno: un uomo e una donna che nascono dalle stesse radici e si fondono insieme nello stesso tronco, ma per una serie di motivi ho dovuto rivedere il titolo e la copertina.

5. Ti senti più affine al personaggio di Andrea o di Anna? Perché? 

Potrei assomigliare a entrambi, ma mentre con Anna mi sento legata soprattutto per il lavoro che svolge nella vita ossia la pittrice, con Andrea sento di avere maggior feeling. È molto passionale e determinato. Si mette in gioco per amore e si butta nella storia con Anna anima, cuore e corpo. Rappresenta la passione in tutte le sue sfaccettature: selvaggia, sfrontata, impulsiva, erotica e romantica. Io, in amore, come nella vita di tutti i giorni, sono sempre stata una ragazza passionale e schietta. In tutto ciò che faccio ci metto l’anima e cerco sempre di dare il meglio.

6. Che sensazione si prova dopo averlo pubblicato? Raccontacelo.

Pubblicare il primo romanzo è un’emozione grande e forte. La storia che ti ha tenuto compagnia per mesi è diventata la storia che anche altri potranno leggere e speri possa suscitare le stesse emozioni che ha provocato in te. Sfogliarlo, beh, quella è un’altra storia… lo giri tra le mani, lo sfogli, lo osservi e leggi il tuo nome sulla copertina e pensi: è una mia creazione.

7. Stili una scaletta prima di scrivere un romanzo o ti lasci trasportare dalle sensazioni/emozioni?

Durante la scrittura di Password 1990 ho stilato alcune scalette per ricordare l’ordine temporale degli eventi ed evitare così di ripetere determinate scene. Ciò che ho trascurato è stata la descrizione dettagliata dei protagonisti, degli antagonisti e delle comparse, il loro carattere, le paure, i pregi e i difetti, i loro pensieri in determinati punti del racconto. Alle volte però lo sviluppo della storia nasce e si evolve in modo differente da quello che avevo immaginato e quindi anche i personaggi si evolvono in base alla narrazione.

8. Hai un’autrice o un autore preferito?

Ho diversi autori preferiti come Sveva Casati Modignani, Valerio Massimo Manfredi, Paullina Simons o Simon Montefiore.

9. Hai già in mente una storia per un tuo futuro romanzo?

Il secondo romanzo è in correzione, ma ultimamente fatico a trovare un po’ di tempo da dedicargli. Alle volte sento la necessità di staccare dalla storia che sto correggendo perché mi sembra di non progredire. Mi è capitato lo stesso problema col finale di Password 1990. Non riuscivo a trovare un finale adatto: lasciare aperta la possibilità di un sequel o far morire il protagonista maschile? (quest’ultima alternativa mi è stata bocciata… ma a mio avviso non sempre le storie d’amore devono avere sempre un lieto fine) Poi una sera ho scritto un’ottantina di pagine e ho messo la parola fine.

10.  Qual è il libro che ti ha ispirato e che consiglieresti ai nostri lettori?

Non c’è stato un libro in particolare che mi ha ispirato. Ho letto molto. Ciò che non deve mai mancare in un libro sono i colpi di scena: non bisogna lasciare al lettore il tempo di annoiarsi.

11. Prima del primo capitolo e all’EPILOGO, hai scelto di scrivere delle poesie: perché? Un’altra delle tue passioni?

La poesia, come menzionato poc’anzi, è stato il primo approccio con la scrittura. In questo libro ho unito il primo amore di gioventù al sogno che ho sempre desiderato realizzare: scrivere un romanzo. Grazie a Donatello Sibilio, poeta che ha “prestato” al mio libro una sua poesia, ho deciso di comporre il brevissimo poema contenuto nell’epilogo. Mi sentivo un po’ arrugginita, ma ciò che è nato mi è sembrato perfetto per descrivere ciò che due individui cercano sempre: l’Amore.

Grazie ancora a Maria Grazia Florian per avermi concesso questa intervista!! Non vedo l’ora di ripetere questa nostra chiacchierata…magari proprio dopo l’uscita del secondo romanzo!😉

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