RECENSIONE SERIE TV: CRUEL SUMMER

RECENSIONE SERIE TV: CRUEL SUMMER

La serie segue due adolescenti: Kate Wallis, una ragazza popolare amata da tutti, e la timida e introversa Jeanette Turner. Nel 1993 Kate scompare per mano del nuovo vice preside Martin Harris, e Jeanette prende il sopravvento su quella che era la sua vita. Kate viene ritrovata viva un anno dopo e accusa Jeanette di aver assistito al suo rapimento senza dire nulla, rendendola la persona più disprezzata d’America. Mediante vari salti temporali viene ricostruita la vicenda attraverso le famiglie, amicizie e relazioni delle due ragazze, alternando i punti di vista tra loro due.

Inizio subito col dirvi che questa serie tv mi è piaciuta davvero tanto e spero tanto che ci sia la seconda stagione in programma (no, non mi sono informata ancora! 🤣 ) o, almeno spero di essere fortunata e trovare una serie tv dello stesso genere e coinvolgente allo stesso modo di Cruel Summer! 😄 Cosa mi è piaciuto? Cosa no? Procediamo andando nel dettaglio!

Ogni episodio sviluppa la storia di uno stesso giorno con l’alternarsi di tre anni differenti: 1993, 1994 e 1995; un dettaglio molto particolare ed incisivo per lo sviluppo della narrazione e che sicuramente ho gradito molto pur avendo qualche difficoltà iniziale soprattutto nel riconoscere le due protagoniste a distanza degli anni. Come ho fatto? Semplice! Ho usato google! 😂😂 Sezione cast di Cruel Summer e ho sbirciato la pagina ogni qualvolta qualche personaggio pronunciava il nome di Kate o Jeanette 😂 vi assicuro che anche un semplice cambio di look, o per dirlo più tecnicamente un nuovo hairstyle, soprattutto in una serie Thriller, può fare la differenza e Jeanette da un anno all’altro cambia veramente tanto! Oltre a questa piccolissima ( 😜 ) difficoltà iniziale (circa 3/4 episodi visti in compagnia di google 😂) devo dire che Cruel Summer è riuscito a coinvolgermi dall’inizio fino alla fine; l’ultimo episodio mi ha lasciata completamente senza parole! Un vero e proprio Thriller drammatico, con salti temporali che non lasciano mai nulla in sospeso, che riesce a non essere mai troppo pesante da seguire, forse perché la narrazione gira attorno a due ragazzine che sembrano raccontare la loro storia quasi come se lo spettatore fosse un loro amico. Il loro mondo diventa un po’ anche il nostro; la loro mente sembra andare quasi in simbiosi con la nostra, eppure chi siamo noi? Semplici spettatori.

Ho visto tante serie e tanti film raccontare la difficile età dell’adolescenza ma raramente mi sento di essere andata così a fondo per capire quegli anni a volte duri sia per ragazzi che per ragazze; spesso viene raccontato tutto in modo grossolano e, perché no, anche pacchiano. Un esempio? Riverdale. Pur amando tanto la prima stagione di questa serie (e anche un po’ la seconda), credo che il grosso sbaglio del regista e di tutto il suo team sia stato quello di mettere troppo drama e di appesantire una storia di disagio adolescenziale, arrivando perfino ad annoiare e a generare un certo malessere nello spettatore che, fino ad un certo punto, era riuscito ad identificarsi con paure e sofferenze dell’età adolescenziale, in particolare quando ti senti adulto ma forse ancora non lo sei fino in fondo. Serve davvero un film/una serie tv per capire quanto, questi anni, siano stati difficili o siano difficili per tutti noi? Io credo di sì; credo che guardare ed immedesimarsi nell’età dell’adolescenza tramite delle persone che sì, stanno recitando ma sembrano più vicini a noi e sembrano capirci più di quanto riusciamo a capirci noi stessi, sia davvero importante e sia un modo diverso di sentirci dire: “No, non sei solo. Anch’io sono come te.”

Cruel Summer non ha nulla a che vedere con Riverdale, ovviamente. Questa serie mettere in risalto quanto spesso ragazzi e ragazze siano incattiviti per colpa di una società che li vuole diversi da quelli che in realtà sono e a causa delle grosse aspettative che un genitore ha nei loro confronti; quanto fortemente desiderano essere accettati, arrivando anche a scontrarsi gli uni con gli altri, a farsi “la guerra” , ad abbattersi e, piano piano, a crollare uno dopo l’altro. Questa serie ci porta a capire che non ci sono vincitori e non ci sono vinti ma soltanto un gruppo di ragazzi che cerca aiuto, ragazzi e ragazze che vogliono essere ascoltati e capiti.

Un’altra caratteristica d’impatto che mi è piaciuta è stata quella di aver dato all’ambientazione un tocco di oscurità per gli anni in cui Jeanette è caduta nel suo abisso; un contrasto di luci e colori e di ombre e oscurità che ha contribuito a farmi entrare maggiormente in empatia con questo personaggio e col suo dolore interiore. Mi sono chiesta spesso “chissà cosa sta provando adesso Jeanette” e ho trovato sempre tutte le risposte a questa domanda guardando con estrema attenzione gli occhi di questo personaggio e il luogo in cui la narrazione si stava svolgendo. Dettagli che saltano all’occhio e che, per lo spettatore, espero o meno che siano, sono molto importanti.

Concludo questa recensione esprimendo il mio più totale consenso nella scelta del cast. Ogni attore presente è stato impeccabile nel loro ruolo e in particolare Olivia Holt e Chiara Aurelia hanno interpretato una Kate e Jeanette ECCEZIONALI! 😍

CONSIGLIATISSIMO! 🤩

VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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