
SINOSSI:
“Prima regola: non andare mai a letto con le donne con cui lavori.”
Un regista affermato. Un’aspirante scenografa. Una scommessa segreta. I desideri hanno un prezzo. Sempre. Eve sogna di frequentare una scuola di cinema a Parigi. Gabriel vuole diventare il migliore regista di sempre. Un accordo inconfessabile li costringerà a conoscersi. Un gioco segreto annienterà ogni inibizione. Attratti come magneti, dovranno confrontarsi con i loro demoni. Verità nascoste, litigi e una passione travolgente. La sfida tra l’amore e la menzogna sta per cominciare…
È il primo romanzo edito Dri Editore che leggo; un romanzo che, a partire dal titolo, sembrava banale, una storia già sentita. Beh, potrebbe anche essere una storia già sentita, o per meglio dire raccontata, ma il modo in cui Laura Lee l’ha sviluppata mi è piaciuto davvero tanto. Una scrittura semplice, fluida, travolgente e accattivante tanto da permettermi di divorare, letteralmente, il romanzo!
Non ho veramente un personaggio preferito ( o quasi
) perché credo che l’autrice li abbia strutturati tutti abbastanza bene, tralasciando alcuni aspetti dei personaggi secondari che avrei voluto fossero approfonditi. Un esempio? La vita di Luke; la sua personalità a volte così contrastante con ciò che ti aspetteresti di leggere sul suo conto, l’hanno reso uno dei personaggi preferiti dell’intero romanzo. Laura non ha detto PROPRIO TUTTO riguardo alla sua vita, pur riuscendo ad incuriosire il lettore e a permettergli di farsi una propria idea con quelle “poche” informazioni date. Luke è un amico che a volte sembra essere un fratello e altre volte il peggiore nemico che tu possa incontrare lungo il tuo cammino ma nonostante questo, anzi forse proprio per questo, sono entrata subito in empatia con lui e non vi nascondo che, fin dalle prime pagine, ho desiderato fortemente conoscerlo di più! Laura, se hai capito la frecciatina batti un colpo!
E che dire dei due protagonisti? Eve ha un bel caratterino e la sua grinta nel voler realizzare il proprio sogno mi ha conquistata; è una protagonista che ci viene presentata come una persona scontrosa e diffidente ma che alla fine si rivela essere una ragazza molto dolce, sensibile e molto attenta al benessere del prossimo; ci sono stati alcuni momenti nel romanzo in cui la sua bontà mi ha davvero strappato un sorriso e avrei voluto tanto abbracciarla. Ma parlando di caratterino…Diciamo che anche Gabriel non è un tipetto facile!
Sicuramente un uomo che sa ciò che vuole e, soprattutto, che sa come prenderselo. Un uomo dal passato difficile, costantemente pressato dal giudizio altrui, e impaurito dalla percezione di non essere abbastanza, di non fare mai abbastanza nel suo lavoro. Gabriel ama il suo lavoro così come Eve desidera ardentemente realizzare il suo sogno. Mi è stato chiaro fin da subito quanto Gabriel e Eve siano molto più simili di quanto ci si possa immaginare. E anche qui, non ci troviamo di fronte all’ennesima storia di “gli opposti si attraggono ma amano i propri simili”? Ecco, riprendo questa mia ultima frase per spiegare meglio chi sono Gabriel e Eve. Loro sono l’uno l’opposto dell’altra, il giorno e la notte. Le loro differenze non sono soltanto sociali (Gabriel è un ricco e famoso regista mentre Eve è una ragazza “comune” , andata via di casa per poter realizzare il proprio sogno) ma anche e soprattutto caratteriali; e sarà proprio questo aspetto ad unirli! I loro caratteri, così diversi ma in fondo così simili, finiranno per essere il loro modo di dichiararsi l’uno all’altra. Ma pur essendo così diversi, opposti, loro sono anche simili. Simili perché chi per vizio, chi per realizzare i propri sogni, si ritrovano a giocare allo stesso gioco (perdonate il gioco di parole
); un gioco rischioso ma necessario e scusatemi se non mi schiero dalla parte dell’uno o dell’altra ma mi sembra abbastanza evidentemente che il “gioco” di Eve sia molto più pulito rispetto a quello di Gabriel. Dovrei odiarlo, dovrei avercela con lui ma no, non ci riesco e sapete perché? Perché pur trattandosi di un vizio veramente brutto e, ahimè, anche molto reale, l’autrice è riuscita ad alleggerirlo il più possibile. È vero, mi piace quando un romanzo affronta in maniera cruda e sincera una tematica di un certo spessore sociale, ma è bene ammettere anche che non sempre ciò è possibile e non perché l’autrice non ne sia in grado ma perché il romanzo che si sta leggendo non ha quello scopo.
The Game Of Love, infatti, è un romanzo che di tematiche ne affronta tante come, per citarne una, i problemi familiari di Gabriel e di Luke, i quali ci vengono presentati in maniera impeccabile dall’autrice andando avanti nella lettura, ma è anche un romanzo che, per come l’ho interpretato io, è una ventata di leggerezza; è come una bella cioccolata calda da assaporare nelle sere in cui abbiamo avuto una giornata impegnativa…attenzione però! Perché la cioccolata calda, a volte, scotta la lingua! ![]()
Ecco, The Game Of Love per me è questo. Tra regole infrante, scommesse, sogni da realizzare, sofferenze e il primo incontro col vero amore, Gabriel e Eve ci portano nel loro mondo. Un mondo caotico, difficile ma che se vissuto in due diventa l’esperienza più bella della vita. Quella che ti cambia, per sempre.
VOTO: ![]()
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½

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