RECENSIONE ROMANZO: ARROGANT PRINCE di IRENE CATOCCI.

TRAMA:

Mi chiamo Alfredo Van Leeuwen e sono l’erede al trono di Ardezia.
Non fatevi ingannare dalle apparenze, potrei sembrare il principe azzurro delle fiabe,
ma non lo sono affatto: sono arrogante, cinico e non provo sentimenti per niente e nessuno.
E mi piace che sia così.
So cosa state pensando, che sono solo un uomo disilluso dall’amore.
Forse è vero, ma adesso mi trovo nei guai fino al collo perché, per ordine di mio padre, mi vedo costretto a trasferirmi a pochi metri da Inger Vink, il mio castigo più grande e l’unica donna a cui abbia fatto scorgere l’uomo dietro la corona.
Spero, con tutto quello che resta del mio cuore, che la rabbia che lei prova per me, riesca a salvarmi dal rivangare il viale dei ricordi in sua compagnia.
***
Mi chiamo Inger Vink e non credo nell’amore.
Il principe delle favole è solo un imbroglio, io lo so bene perché ne ho conosciuto uno tanto tempo fa che mi ha illusa, usata e poi gettata via come un giocattolo rotto.
Credevo di essermi lasciata questa brutta parentesi della mia vita alle spalle, ma quando Sua Altezza Reale torna al castello dopo anni di lontananza, mi rendo conto che alcune cose sono impossibili da dimenticare.
Lo odio con tutte le mie forze e preferirei annegare nella palude
prima di farmi di nuovo toccare da lui.

Ho deciso di acquistare questo romanzo a inizio dicembre e poi, per una serie di cose, non sono mai riuscita a dedicarmi a questa lettura come volevo finché, dopo Natale, ho deciso di riprenderlo completamente in mano e ho letteralmente divorato ogni pagina. Questo romanzo è stato veramente una piacevole scoperta; ogni pagina mi ha lasciato dentro degli insegnamenti importanti dei quali vi parlerò a breve e, al tempo stesso, mi ha fatto entrare in un mondo che, da appassionata di serie tv come Bridgeton, Versailles, Rein e tante altre, ho amato. Per tutto il corso della lettura ho avuto come la sensazione che questa storia avesse un qualcosa di reale, nonostante Irene abbia espressamente scritto che tutto ciò che viene scritto, è frutto della sua immaginazione. L’isola inventata da Irene sembra così reale che viene quasi voglia di andarla a visitare, se solo si potesse! 🙈 Nonostante io non sia particolarmente amante di abbondanti descrizioni, quelle che Irene ha inserito nel suo romanzo non mi sono affatto dispiaciute e hanno contribuito a farmi entrare molto di più in ogni pagina del libro, quasi come se fosse davvero una serie tv.

I due personaggi, Alfredo e Inger sono stati ben descritti dalla scrittrice e, ovviamente, la scelta d’inserire i POV sia di uno che dell’altra è sempre super vincente. Credo che, in un romanzo del genere in cui non solo prevale il genere Royal e Second Change Romance ma anche e soprattutto l’Hate To Love, avere un quadro più chiaro della situazione sia utile al lettore per schierarsi da una o dall’altra parte… O, come me, godersi lo spettacolo dei loro litigi e non schierarsi affatto! 😂 Perché non mi sono schierata? Beh ovviamente perché ero impegnata a ripetermi nella mente “ma beata Inger!” 😂 Scherzi a parte, ho preferito non schierarmi dalla parte di Alfredo perché ne ho capito tormenti e sofferenze. Non deve essere affatto facile, infatti, dover lasciare la propria quotidianità, la propria Terra e i propri amici ( e non solo 😎) da un giorno all’altro perché “il dovere chiama”; sono sicura che molti di noi, almeno una volta, hanno sognato di vivere a Palazzo, di essere Principi/Principesse… È tutto molto bello ma ci siamo mai soffermati sul vero significato e valore di ricoprire un ruolo così importante? Io, a 25 anni suonati e dopo aver sognato per anni di voler essere come l’amata Principessa Sissi della quale si continua a parlare oggi anche grazie alla serie tv (a quanto pare 👀) tedesca, direi: << Ma anche no! Ciccio bello, tieniti pure la corona e tanti saluti! >>. 😆 Ecco, Alfredo tutto questo non ha potuto farlo; lui è un erede al trono e come tale ha degli obblighi e dei doveri. Non è per niente facile, diciamocelo, e il tutto viene aggravato da due genitori che sono estremamente attenti al modo in cui vengono visti al di fuori. Bisogna biasimare anche loro? Non credo. Pur avendo ammirato la caparbietà con la quale Alfredo si ostina a rifiutare il volere dei suoi genitori, non posso neanche pensare che loro abbiano tutto ‘sto gran torto. Insomma la vita a Palazzo non è facile per nessuno dei nostri protagonisti e i continui scandali del Principe Alfredo di certo non aiutano.

Ma com’ è la vita di coloro che sono rimasti nel paesino? E in particolare, com’è la vita di Inger? Parto subito dal presupposto che amo follemente Inger! 😍 Rappresenta esattamente come ci approciamo noi donne all’amore, quello vero e destinato a durare una vita. Mille paure, tanti ripensamenti che, vi dirò, ad un certo punto, pur capendoli, mi hanno un pochino infastidita. Inger indubbiamente ha sofferto e si porta dentro un dolore che solo chi ha provato sulla sua pelle può capirlo (no, non sto parlando del “semplice” abbandono di Alfredo); credo che più dell’abbandono in sé, sia stato questo episodio specifico del quale non vi parlerò per non fare spoiler 🙈 a raffreddare ulteriormente la nostra cocciuta protagonista. Ma vi dicevo che qualcosa in lei mi ha infastidita. Esattamente, cosa? Pur capendo la situazione che ha vissuto per anni e i suoi tormenti, non ho trovato del tutto corretto il fatto di buttarsi nelle braccia di Alfredo e poi tirarsi indietro per paura. Ora.. Io capisco l’ormone impazzito 😂 e capisco anche che dimenticare un amore come il loro sia del tutto difficile, quasi impossibile ma cara Inger, non potevi aspettare un pochino prima di sbilanciarti così tanto? Fidarsi è difficile. Lo è anche per me che non ho sofferto neanche la metà di Inger ed è proprio per questo che, fossi stata in lei, avrei indossato non una corazza ma ben cinquanta! 🙈 Io la capisco; avrei avuto i miei dubbi anch’io ma non lo avrei illuso fingendo un momento prima di star bene e aver dimenticato tutto e quello dopo comportandomi esattamente in maniera opposta. Ecco, questo magari è il suo unico difettuccio! 🙈

Come capire chi dei due sta soffrendo di più? Esiste una bilancia per quantificare la sofferenza di entrambi? Vi rispondo subito dicendovi di no. Ogni dolore è a sé e l’aver avuto i POV di entrambi i protagonisti mi ha aiutata tanto a capire le ragioni di uno e dell’altra perché, siamo sinceri, se non avessi avuto il POV di Alfredo, sicuramente mi sarei schierata dalla parte di Inger al 100%!

Ma veniamo agli altri personaggi. 👀 Irene, potresti farmi avere Evita nella vita? 😍 Sicuramente è stata lei il mio personaggio preferito in assoluto. Quando leggevo di lei mi sembrava quasi di vederla accanto a me, sempre pronta a dare una parola di conforto, una carezza. Evita è una sorella amorevole che sa anche fare la ramanzina in maniera diretta ma pur sempre dolce. In ogni sua parola l’amore che prova per suo fratello e anche per Inger è percepibile; è davvero adorabile! 😍

Vi dirò che non mi è affatto dispiaciuto neanche Hero che nonostante il sentimento che prova per Inger, si è dimostrato un amico vero in ogni circostanza, anche nei momenti in cui la gelosia vince su tutto il resto. Seppur rigorosi, ho apprezzato molto anche i genitori di Alfredo che Irene ha descritto in maniera impeccabile.

Queste due realtà parallele descritte da Irene mi sono piaciute davvero tanto. È il primo suo romanzo che leggo e non vi nascondo che mi piacerebbe molto leggerne altri. Ha una scrittura fluida, semplice, d’effetto e la ricchezza di particolari arricchisce il romanzo senza appesantirlo.

Per gli amanti del genere Royal, per chi ha visto tanti film e serie tv a tema, per chi nonostante tutto sogna ancora di far parte della famiglia Reale, vi consiglio assolutamente questo romanzo! 🖤

VOTO: ⭐⭐⭐⭐

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