RECENSIONE ROMANZO: TI SILLOGISMO ANCORA di STEFANY CARELLA.

Sinossi:

Il Nazi e la sua studentessa dal cuore di fuoco.
Questo sono diventati il professor Paride Bassarini e Gemma Fraiser per l’università privata Amedeo Conte di Novara.
Sono passati sei mesi da quando hanno iniziato la loro vita insieme, attirando gli sguardi e le parole di tutti. Parole che scalfiscono la reputazione fredda e rigida del grande Paride Bassarini, e che distruggono quella della studentessa spavalda che dorme con lui tutte le sere. E se di giorno insulti e giudizi la perseguitano, durante la notte Gemma è catapultata di nuovo in quegli incubi che aveva sperato di essersi lasciata alle spalle.
Basterà un solo sbaglio a scatenare un effetto domino che cambierà la vita di Paride, di Gemma e di chiunque li starà attorno.

Cuore o istinto? Giusto o sbagliato? Il Nazi dovrà affrontare “passioni” nuove e ricordare a sé stesso gli insegnamenti che argomenta in aula.
Gemma invece… dovrà fare i conti con Ginger e trovare la risposta al classico dilemma morale: chi sceglierà il suo cuore di fuoco tra le due parti diverse della sua stessa anima?

Per il secondo volume della serie Ti sillogismo di Stefany Carella, mi aspettavo sicuramente qualcosa di forte ma non sapevo fino a che punto. Se possibile, Ti sillogismo ancora mi è piaciuto ancora di più rispetto al primo volume e le ragioni sono tante; ve le spiegherò man mano, sperando di essere il più esaustiva possibile.

Partiamo dalla scrittura. Lo stile di Stefany Carella mi è sembrato fin da subito molto più maturo rispetto a quello del primo volume; vi avevo già detto quanto mi avesse colpito il suo modo d’inserire la filosofia in un romanzo che porta con sé delle tematiche già molto pesanti e anche questa volta non ha deluso le mie aspettative. Certo è che la tematica principale che viene ampiamente approfondita in questo secondo volume, merita di essere trattata con le pinze e credo che sarebbe stato del tutto inutile e pericoloso mettere troppa carne sul fuoco. Stefany non lo fa; concentra tutte le sue energie parlando di una sola tematica e collega ad essa quegli elementi immancabili in un Romance. Solitamente non mi piace catalogare un libro ma credo che questo, insieme ad altri pochi romanzi letti, sia uno di quelli che vanno letti con consapevolezza, attenzione e soprattutto con una certa maturità (non dovuta all’età bensì all’intellettualità = maturità intellettuale, piena e chiara conoscenza dei vari temi e problemi della vita e del sapere, spesso accompagnata da un’adeguata esperienza. – Treccani). Altro punto a favore per lo sviluppo del romanzo è quello d’inserire più POV di diversi protagonisti, non solo quindi Paride e Gemma. Ovviamente c’è anche il POV del mio adorato Elia che in questo romanzo più che mai mi ha fatta penare! ☹️ Non che Paride e Gemma siano stati da meno ma ci arriveremo! 😂😂😂

Leggendo le parole di Elia, mi sono sorpresa di non aver sentito l’esigenza di giudicarlo e di schierarmi completamente dalla parte di Paride. Certo, non credo faccia piacere scoprire un segreto così grande e nel modo peggiore poi, ma ragionando e prendendo i nostri protagonisti singolarmente, credo che sia abbastanza evidente quanto entrambi siano stati manipolati da una sola donna. Abbastanza evidente, almeno per me, è quanto effettivamente nessuno dei due sia mai stato innamorato di Elena. Paride era innamorato dell’idea di accettazione che aveva da parte dei suoi genitori tramite quella donna; ed Elia? Beh credo che il sentimento che Elia prova nei confronti di Elena non sia vero e proprio amore. Non è amore perché ciò che prova lui è una sorta d’invidia/gelosia nei confronti di Paride; quest’ultimo ha tutto ciò che Elia desidera in cuor suo ma soprattutto ha una donna al suo fianco, una donna che apparentemente lo ama. Ed Elia? Credo che questo sia il vero personaggio “complesso” portato alla luce da Stefany. Elia è un rubacuori, è spiritoso, allegro e apparentemente lontano dal concetto d’amore che tutti noi abbiamo. Niente di più lontano dalla realtà, secondo me. Chi è veramente Elia? Non sono sicura che la storia di questo personaggio sia stata completamente detta e, ovviamente, spero in un ulteriore romanzo che si concentri tutto su di lui 😍 ma da quel “poco” che ne è venuto fuori, Elia mi sembra un uomo alla costante ricerca di un posto nel quale sentirsi sicuro. Ha Paride, certo, ed ha uno splendido lavoro ma tutto questo, a volte, sembra non bastargli. Vuole quel qualcosa in più che Rebecca poi saprà dargli: una spalla su cui contare e sulla quale piangere, una donna che sia capace di accettare non solo i suoi pregi ma anche e soprattutto i suoi difetti. Elia cerca una complice o forse è ancor meglio dire che lui cerca quella parte di sé stesso che nel tempo ha perso e che non riusciva a ritrovare. Stesso discorso anche per il nostro Nazi che ha trovato la donna capace di tirare fuori quel bello che negli anni ha perso. Paride ha ricominciato a vivere. Elia ha ripreso a vivere. Gemma e Rebecca stanno vivendo davvero per la prima volta e tra sbagli, ripensamenti e tormenti, cresce anche il loro legame, quello che hanno con il loro IO e quello che hanno con i loro uomini.

In Ti sillogismo ancora entra in gioco un altro super protagonista che, lo ammetto, a volte avrei voluto schiaffeggiare! 😂 Tommaso Croce sicuramente è quella ventata di novità che un romanzo come questo meritava di avere; lui può trasmetterti tutto o niente (ecco, a me ha trasmesso tutto, dalle cose belle che si possono dire a quelle meno belle che terrò per me 😂). È un personaggio cardine per lo sviluppo della storia tra Gemma e Paride e lo è molto più di Elena, Niccolò e tanti altri personaggi presenti nel romanzo. Se c’è una cosa che bisogna dire, seppur con estrema fatica e chi ha letto il romanzo sa perché, è che noi lettori dobbiamo ringraziare Tommaso. Ebbene sì, mi sono già pentita di averlo detto! 😂 No, scherzi a parte, bisogna davvero ringraziare Tommaso perché è tramite lui che abbiamo davvero conosciuto fino a che punto poteva spingersi la sofferenza di Gemma; io la capisco, capisco perché si è legata così tanto a questo personaggio e molto probabilmente, mettendomi nei suoi panni, lo avrei fatto anch’io. Capisco quanto possa essere difficile non riuscire ad aprirsi con la persona che si ama perché quest’ultima ha alzato nuovamente quel muro che a fatica aveva tirato giù; capisco come ci si possa sentire a vedersi abbandonata da quella persona. E allora, perché non affidare tutte le sofferenze, i dubbi e i tormenti ad un uomo che, invece, c’è? D’altra parte capisco Paride, vittima di un episodio dettato soltanto dalla rabbia. Eterno responsabile di un flusso di avvenimenti brutti e dolorosi. E Gemma dov’è? Dov’è l’unica persona che abbia mai amato, nel momento del bisogno? Senza star qui a ragionare troppo vi avrei sicuramente detto che uno dei due è la vittima e l’altro è il colpevole. Avrei sbagliato, ve lo assicuro. Credo che Ti sillogismo ancora sia uno di quei romanzi che non cerca necessariamente una vittima e un colpevole. Bisogna andare nel profondo; bisogna capire i singoli personaggi e arrivare alla conclusione che molto probabilmente l’unico problema alla base di tutti gli altri e che ha portato ad una catena di colpe, è che Paride e Gemma sono alla ricerca di un po’ di amor proprio. Lo troveranno? Non lo troveranno? Bisogna leggere per capirlo! 🙊

Concludo dicendovi che ho particolarmente amato anche Rebecca, una donna apparentemente forte ma che dentro ha tanta fragilità che ha bisogno di venir fuori. Cosa c’è di male nell’essere fragili e nell’esternarlo? Gemma e Rebecca sono nate e cresciute donne forti ma hanno scoperto nell’abbraccio e nell’amore dei propri uomini la bellezza di sentirsi fragili. La bellezza di sentirsi semplicemente Donne.

Una storia intensa, un passato e una realtà forse a tratti difficile da immaginare ma che esiste e non può essere taciuta. Tanti messaggi positivi, tanta speranza, e soprattutto tanto amore. In tutte le sue sfaccettature. 🖤

VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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