RECENSIONE ROMANZO: DI VERDE VESTITA di MARTA MANCUSO

Trama:

Può, un amore nato dall’inganno, rivelarsi autentico?
Questa è la storia di Bice, venticinquenne italiana. Appena uscita da una delusione sentimentale, non ha alcuna intenzione di rimettersi in gioco, finché i fiordi della Norvegia non le presentano lui.


Sì, perché questa è anche la storia di Einar, ventisettenne norvegese. Ex soldato che non ha ancora chiuso i conti col passato, non può lasciarsi sfuggire l’occasione di abbracciare la tanto agognata libertà.
Infine, questa è la storia della terra di verde vestita. Un luogo in cui l’uomo vive in simbiosi con la natura, un Paese in cui riscoprirsi e… innamorarsi.

Ho divorato e amato tanto questo libro; ho amato il modo in cui è stato scritto e la storia che è stata raccontata, una storia forte, intensa, estremamente triste ma con un grande significato dietro che, capitolo dopo capitolo, viene fuori.

La scrittura di Marta è fluida, semplice ma molto attenta ai dettagli e al vocabolo da scegliere per il contesto narrato in un determinato capitolo; per dirvela in una maniera forse più corretta, ho amato il fatto che abbia scelto quasi un linguaggio più formale e letterario ma unendolo all’informale dei dialoghi tra i vari personaggi; il tutto, nel suo insieme ha reso questo romanzo davvero bello da leggere e coinvolgente. Marta ha scelto il POV alternato, aggiungendo anche in alcuni capitoli un diverso arco temporale e questa sua scelta mi è piaciuta molto, soprattutto perché trattandosi della vita di Einar, sono riuscita a comprendere al meglio questo personaggio.

Bice ed Einar sono stati due protagonisti perfetti; per il modo in cui li ha descritti l’autrice, non è stato per nulla difficile immaginarli come se fossero davvero presenti e accanto a me durante tutta la narrazione e soprattutto nei momenti in cui Einar raccontava avvenimenti del passato, mi è sembrato quasi come se fosse lì accanto a me a raccontarli in prima persona. Perché mi sono piaciuti tanto questi protagonisti? Perché apparentemente possono sembrare molto simili a tanti altri personaggi incontrati nei Romance letti di recente (e non solo) però, se li si analizza e guarda in profondità, scopriamo che hanno quel di più che molti personaggi di Romance non hanno. Mi sono piaciuti anche tutti gli altri personaggi presenti nella storia di Marta; tutti loro sono stati una perfetta cornice nella vita dei nostri due protagonisti e non hanno tolto nulla a loro; anzi, hanno arricchito il lettore di consapevolezze e tanti insegnamenti, come del resto fa tutto il romanzo stesso.
La storia di Bice e Einar non è la tipica storia di tira e molla, litigi continui, ripicche; loro crescono nel romanzo e lo fanno aggrappandosi l’uno all’altra e senza rendersene quasi conto, fino agli ultimi capitoli almeno. Sono due protagonisti che prima d’incontrarsi immaginavano soltanto di aver vissuto la loro vita al meglio che potevano, due protagonisti che si erano ormai rassegnati e che avevano accettato il loro destino, un destino crudele. Il corso della vita può cambiare? Il destino può riservare delle belle sorprese? Sono queste le domande che il romanzo Di verde vestita fa porre al lettore e sono domande alle quali può dare una vera e concreta risposta dal primo incontro tra Bice ed Einar. Sarò sincera e forse ciò è già trapelato dall’inizio della mia recensione, il personaggio col quale sono entrata fin da subito in empatia è Einar e non sono riuscita ad avercela con lui neanche quando ha commesso un errore che poteva compromettere per sempre il suo rapporto con Bice; ho usato di proposito il verbo all’imperfetto perché Bice perdona Einar ed era chiaro fin da subito, avendo l’autrice inserito tra le caratteristiche del romanzo l’happy ending. E come poteva essere altrimenti? Non mi sarei per nulla immaginata un finale diverso da quello letto ma sicuramente nel romanzo non sono mancati i momenti in cui è accaduto l’impensabile e li ho apprezzati tutti, per il modo in cui sono stati sviluppati. Voglio parlarvi ancora un po’ di questo personaggio, prendendolo per un attimo singolarmente. Einar è un personaggio complesso; è una persona che ha sofferto molto, che ha vissuto la parte peggiore di questa vita e che per colpa di essa vive costantemente tormentato. Tormentato da due assenze che in due periodi della sua vita sono diventate una costante, i suoi genitori e quell’amico che nel momento più buio della tua vita riesce a non farti sentire da solo. Einar non ha solo affrontato il dolore della morte e l’assenza che essa comporta; egli ha vissuto in prima persona un episodio che ha cambiato per sempre la sua vita e la visione di essa. È un ragazzo che ha conosciuto la sofferenza vera ed è forse per questo che, quando arriva Bice nella sua quotidianità, non riesce a vedere il bene che questa persona può portare nella sua vita. Bice, è una ragazza determinata a cambiare la sua vita, a dare una svolta ad un’esistenza monotona e triste che le ha portato soltanto tanta delusione; ricomincia da un viaggio che per assurdo le aveva programmato la persona che più di tutti l’ha ferita ma lei non sa che quel viaggio è destinato a cambiare per sempre la sua vita. Nel corso delle pagine di Di verde vestita, assistiamo al cambiamento di questa donna che da timorosa, stanca della sua monotonia e infelice della piega che la sua vita ha preso, diventa forte, determinata e pronta a donare tutto ciò che di bello il suo cuore e la sua anima hanno da offrire ad un ragazzo apparentemente scorbutico… Anzi un titano, come lei stessa lo definisce. Cosa ottiene in cambio, questa giovane donna? L’amore e il rispetto che merita. Una seconda vita. O forse sarebbe meglio definirla LA VITA. Una vita che è pronta a condividere con Einar, accettando e curando le sue ferite. Non è un percorso facile, le ferite di Einar sono difficili da rimarginare ma lei non molla. Non lo fa neanche lui, non da quando ha capito che è lei la ragazza che può salvarlo da ciò che è stato, da ciò che ha subito e da ciò che ha perso. Da sé stesso.
Vedete, quando vi dico che un romanzo per me è perfetto cerco anche di farvi capire perché lo è; non so se sono riuscita a farvelo capire bene, non so se sono riuscita a farvi entrare in questo meraviglioso mondo, quello di Bice è Einar, ma spero tanto di averlo fatto; spero tanto di avervi trasmesso tutto l’amore e la meraviglia che questo romanzo mi ha lasciato nel cuore e nell’anima.


Di verde vestita è un inno all’amore, un inno alla vita. È quella speranza, di verde vestita, che forse un giorno qualcosa di bello possa avvenire anche nella tua vita; quel qualcosa che ti sorprende, che ti conquista e che ti fa pensare: ma che bello vivere. Ecco sì, se dovessi immaginare ora Bice ed Einar, li vedrei abbracciati ad ammirare il meraviglioso paesaggio che li circonda e a pensare “ma che bello poter finalmente vivere”.

VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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