Recensione romanzo: La vendetta di Nirak di Maria Cristina Pizzuto.

Trama:

Questo libro raccoglie la trilogia delle avventure di Castel Marina, o meglio le peripezie all’interno di un castello di un piccolo borgo che sorge a picco sul mare. Sono storie raccontate da nonna Erica ai nipoti, in una delle tante vacanze invernali davanti a un caldo caminetto. La storia inizia con la descrizione dell’infanzia e dell’adolescenza della signorina Elisabetta, la figlia del signor Nirak, padrone del castello, fino a un fatidico incidente che porterà la giovane alla morte e così anche a quella di suo padre. Il castello diventerà un albergo. Da qui si susseguono persecuzioni e vendette del fantasma di Nirak nei confronti dei clienti, alla ricerca di un’anima simile a quella della sua bambina deceduta per farla sua per sempre. Ma lo spettro non ha fatto i conti con lo spirito di Elisabetta…

Sicuramente queste 100 (circa) pagine sono state molto interessanti sia dal punto di vista strutturale che da quello della storia raccontata. La vendetta di Nirak si presenta come un Fantasy e nel corso della lettura molti sono i riferimenti a questo genere, ma la particolarità più importante e che mi ha incuriosita di più è stata la scelta dell’autrice di far raccontare la leggenda, come a sottolineare l’importanza di tramandare di generazione in generazione qualche esperienza particolare vissuta. Non posso dire che la lettura non sia stata piacevole, anzi. Tuttavia ci sono alcuni elementi che non mi hanno convinta a pieno e questo è dovuto al fatto che quando leggo non mi piace ritrovare certi elementi più del dovuto. Nel complesso, però, La vendetta di Nirak è una lettura adatta ad un pubblico vasto, molto bella da leggere ai più piccoli (proprio come farà la nostra protagonista) e, sebbene si tratti di un fantasy, interessante anche dal punto di vista delle tematiche da sviluppare. Bando alle ciance…iniziamo l’analisi dettagliata di questa recensione, nella quale vi parlerò anche degli elementi che non mi hanno convinta del tutto.

Il libro di Maria presenta un tipo di scrittura molto scorrevole e allo stesso tempo ben articolata; il linguaggio è forbito. I primi capitoli di La vendetta di Nirak riescono a catturare completamente l’attenzione del lettore, complice uno stile di narrazione diverso dal solito; in questo caso, infatti, a prendere la parola non è né la protagonista o il protagonista e né l’autore (in maniera più diretta seppur distaccata). La storia della vendetta di Nirak viene raccontata da nonna Erica ai suoi nipoti e l’atmosfera della ‘storia della buona notte’ c’è tutta; Erica viaggia indietro nel tempo e con lei i suoi nipotini. Ricorda dettagli importanti e utili ai fini della storia, racconta segreti che nessuno fino a quel giorno aveva mai conosciuto, riesce a farti immedesimare completamente nel racconto e anche ad intenerirti grazie al racconto di una splendida amicizia sbocciata come un fiore, i fiori che tanto ama Elisabetta, l’amica di nonna Erica e fulcro dell’intero romanzo insieme a Nirak. Purtroppo, pur trattandosi di un bel romanzo e scritto in maniera impeccabile la ripetitività di alcuni episodi, di alcuni momenti, sicuramente utili ai fini del romanzo, mi hanno distratta. Un altro elemento che non mi ha completamente convinta è stata l’abbondanza di descrizioni; mi sarebbe piaciuto leggere molti più dialoghi, trasformare un discorso indiretto in diretto, sentire più da vicino un personaggio come Elisabetta o il dolore di Nirak, piuttosto che leggere descrizioni. Capisco l’importanza di tale scelta e il motivo per il quale l’autrice ha scelto di relazionarsi al suo pubblico in questa modalità ma purtroppo la distrazione che ne è conseguita non mi ha fatto godere a pieno questa lettura. In sintesi, ciò che nei primi capitoli mi aveva colpita, affascinata e incuriosita, verso la fine del libro ha avuto l’effetto contrario. Trattandosi di un romanzo scritto sotto forma di storia della buona notte, come piace definirla a me, mancano i POV; la narrazione viene prevalentemente affidata a nonna Erica e questo tipo di scelta è stata ben sviluppata dall’autrice. Da questo punto di vista non manca nulla. Molto belli anche gli excursus, le deviazioni dalla storia, fatti tramite i personaggi presenti nella storia raccontata da nonna Erica, da lei stessa o dai protagonisti stessi.

Le tematiche più sviluppate in La vendetta di Nirak sono: la perdita, l’amicizia, l’amore e, come suggerisce il titolo stesso, la vendetta. Anche in questo caso, mi sarebbe piaciuto un ulteriore approfondimento, una pagina in più dedicata alla perdita di Nirak e al rapporto tra Nirak e Elisabetta; ecco, in questa circostanza avrei letto con estremo piacere un dialogo tra i due. La seconda parte della tematica “perdita” che è direttamente collegata alla “vendetta”, invece, è stata ben sviluppata. Molto intensa e dettagliata. È qui che arriva la parte Fantasy e da amante del genere, non potevo rimanerne indifferente. Mi è piaciuto come l’autrice ha affrontato e come si è evoluta la vendetta di Nirak, che ripercussioni ha avuto nella vita delle persone che, una volta morto Nirak e una volta che il suo castello è diventato un albergo, hanno visitato e pernottato in quel posto. Interessante è il modo in cui Maria sottolinea l’importanza di tramandare informazioni, avvenimenti; lo fa non solo attraverso i racconti di nonna Erica ma anche grazie ai giornali. Un tocco di modernità in una storia, in un’atmosfera più “vecchio stile”. Inutile dirvi quanto sia stato emozionante leggere le storie d’amore e amicizia presenti nel romanzo, nelle quali fa capolinea ancora una volta la perdita, che possiamo definire quasi come la colonna portante dell’intera storia.

Attentissima e sviluppata alla perfezione ogni descrizione dei personaggi presenti in La vendetta di Nirak. Sicuramente sono tanti ma trattandosi di una trilogia e per com’è stata suddivisa, la presenza di molti personaggi non mi ha dato alcun fastidio; è stato bello leggere tante e diverse storie, tante e diverse testimonianze. A conquistare completamente il mio cuore, però, è stata nonna Erica. Come si fa a non amarla?! È un pò la nonna di tutti, quella presenza della quale non puoi fare a meno. Le sue storie sono state fondamentali; i suoi ricordi e la modalità con la quale essi sono stati raccontati, mi hanno ricordato molto la mia nonna. Leggere di lei è stato come ritrovarmi sul letto insieme a mia nonna ad ascoltare le sue storie. Molto emozionante.

La vendetta di Nirak è la storia emozionante di una nonna che racconta la sua vita, le sue esperienze e i suoi segreti più intimi. È la storia di vite distrutte, di animi infelici e vendette messe in atto senza alcuna pietà. Un fantasy che ha al suo interno anche una storia profonda e che, fatta eccezione per alcuni passaggi che personalmente non prediligo mai nei libri che leggo, ti spinge ad andare oltre la storia in sé, oltre il genere a cui appartiene il libro. La vendetta di Nirak è il racconto di un dolore che ognuno di noi, ahimè, ha provato almeno una volta nella vita; e del suo conseguente sentimento (anche se sbagliato): la vendetta.

VOTO: ⭐ ⭐ ⭐½

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