
Trama:
Londra, 1924. La ventenne Beatrice Bernabò, detta Miss Bee, si è trasferita nella capitale inglese al seguito del padre Leonida, docente di Italianistica all’Università. Il mandato del padre gode della protezione dell’ambasciatore italiano nel Regno Unito. Invitata a cena dalla nobile dirimpettaia, Mrs. Ashbury – vedova e madre di un unico e affascinante figlio, il conturbante Christopher detto Kit – Beatrice si trova suo malgrado in mezzo a un giallo che è al contempo un triangolo amoroso: se non è colpevole l’uno, lo è l’altro. Ma lei di chi è innamorata, dell’uno o dell’altro? Ambientata nel mondo patinato e decadente dell’aristocrazia britannica al risveglio dall’incubo della Prima guerra mondiale, tra seducenti visconti e detective che sognano di tagliar loro la testa come nella rivoluzione francese, questa avventura di Miss Bee è una frizzante e incantevole combinazione di suggestioni – da Agatha Christie a Downton Abbey, dai romanzi di Frances Hodgson Burnett fino a Bridgerton – cui si aggiunge l’inconfondibile unicità del tocco di Alessia Gazzola.
Per la Reading Challenge della mia rivista Lo sguardo di Irene, ho scelto, insieme a @figliaunica, il romanzo Miss Bee e il cadavere in biblioteca di Alessia Gazzola. Un romanzo che va un po’ fuori dalla mia zona di comfort, ma sono felice di aver fatto questa scelta, perché la trama, pur essendo immersa nel genere giallo-mistery, è riuscita a catturarmi in modo inaspettato, e il mio entusiasmo è cresciuto pagina dopo pagina. All’inizio, ammetto che ho trovato un po’ difficile orientarmi tra i numerosi personaggi e le loro complesse relazioni. Mi sono sentita un po’ smarrita nel labirinto di nomi e connessioni, ma fortunatamente Alessia ha inserito, proprio nelle prime pagine, un utilissimo elenco dei personaggi. Questo mi ha permesso di superare subito il mio iniziale disorientamento e di immergermi senza difficoltà nella trama, seguendo il filo della storia senza perdermi nemmeno per un momento. Quello che mi ha colpita fin da subito è la fluidità della scrittura. Miss Bee e il cadavere in biblioteca ha un ritmo narrativo incalzante e coinvolgente. La trama, che all’inizio sembra un intricato puzzle, prende vita e inizia a svelarsi con grande naturalezza. Ogni pagina ti avvicina sempre di più alla soluzione, e io, come lettrice, non ho mai perso l’interesse né avvertito alcuna pesantezza durante la lettura. Un altro aspetto che ho davvero apprezzato è il pizzico di romance che arricchisce la storia. Non è mai invadente, non disturba mai il flusso narrativo, ma è quel tocco in più che alleggerisce la trama e le conferisce la giusta emotività che si integra perfettamente con il mistero. Per chi, come me, si avvicina al genere giallo o thriller con un po’ di timore, questo equilibrio tra il thriller e il romance è perfetto. Il romance non è mai eccessivo, ma aggiunge calore e profondità alla storia, senza mai sovrastare il mistero. Le tematiche affrontate da Alessia Gazzola sono altrettanto affascinanti e, se ci pensiamo, molto attuali. In un’epoca in cui le aspettative su chi dobbiamo essere spesso ci sovrastano, la storia di Beatrice ci invita a riflettere sul nostro ruolo nel mondo e sull’identità che costruiamo in relazione agli altri. Beatrice è una giovane donna che, pur trovandosi in un contesto di mistero e indagini, è anche chiamata a fare un viaggio interiore. Le sue riflessioni sul proprio percorso di crescita personale sono profondamente vere, e questo aggiunge una dimensione psicologica al romanzo che mi ha colpita molto e ho sinceramente apprezzato. In un periodo storico in cui le scelte individuali sono messe alla prova dalle pressioni sociali, il conflitto interiore di Beatrice diventa un tema universale e profondamente rilevante. Parlando dei personaggi, un altro punto di forza del romanzo è la loro profondità. Beatrice non è solo una protagonista alla ricerca della verità o impegnata a risolvere un mistero; è un personaggio complesso, con le sue insicurezze, le sue paure, ma anche con una forza interiore che la rende straordinaria. Anche i personaggi secondari sono ben costruiti, ognuno con il suo fascino e la sua ambiguità, e mantengono sempre alta la tensione nella lettura. Ogni incontro che Beatrice fa, ogni nuovo personaggio che entra nella sua vita, è come una tessera che si aggiunge al puzzle, e tutti, in qualche modo, contribuiscono a spingerci a scoprire il mistero. Nessuno è mai completamente “buono” o “cattivo”, ma tutti sono sfumati, pieni di segreti e motivazioni nascoste.
La scrittura di Alessia Gazzola è una delle qualità che mi ha colpita di più in Miss Bee e il cadavere in biblioteca. Il suo stile è semplice e fluido, ma al tempo stesso ricco di sfumature che tengono il lettore incollato alle pagine del suo romanzo. Ogni capitolo scorre facilmente e con fluidità, e, sebbene ci siano molti dettagli da tenere a mente, la lettura non risulta mai pesante. Alessia dosa alla perfezione momenti di descrizione, dialoghi e suspense, mantenendo sempre viva la curiosità del lettore. Quello che mi ha particolarmente sorpresa è come, nonostante la trama ricca di dettagli e sfumature, la lettura sia risultata leggera e coinvolgente. Non c’è mai un momento in cui si percepisce una pausa nel ritmo, e ogni pagina ti spinge ad andare avanti, come se ti invitasse a scoprire sempre di più. Mi sono sentita la protagonista della storia.
I personaggi sono uno degli aspetti più riusciti del romanzo. Beatrice, la protagonista, è una donna imperfetta, ma molto autentica. Si trova ad affrontare non solo il mistero da risolvere, ma anche le sue insicurezze e i suoi dubbi. Questo la rende un personaggio con cui è facile entrare in sintonia. È una giovane donna che sta cercando il suo posto nel mondo, un tema che rende la sua storia ancora più empatica e coinvolgente. Il suo equilibrio tra forza e vulnerabilità è ciò che la rende così interessante. Anche i personaggi secondari sono ben costruiti, con personalità che aggiungono tensione alla trama e mantengono alta la curiosità. Per esempio, Julian, il visconte Warthmore, è un personaggio che incarna l’ambiguità e il fascino tipico dei misteri aristocratici. Non si rivela mai completamente, ma le sue azioni e i suoi atteggiamenti lasciano spazio a continui interrogativi. Poi c’è Kit, uno di quei personaggi che non solo arricchisce la storia, ma stimola anche il lettore a riflettere sulle sue reali intenzioni. Non è mai completamente chiaro, avversario o alleato? Questo personaggio, insieme al visconte, mi ha incuriosita molto. Archer è un altro dei personaggi che arricchisce la trama con la sua presenza forte e determinata. È l’ispettore che guida le indagini e la dinamica con Beatrice, coinvolta emotivamente nelle indagini, è molto interessante.
Le tematiche trattate in Miss Bee e il cadavere in biblioteca sono molto attuali e riguardano le sfide quotidiane di tutti noi. La ricerca dell’identità, le aspettative imposte dalla società, e la difficoltà di fare scelte significative sono questioni che attraversano l’intera storia, non solo in relazione al mistero da risolvere, ma anche nell’evoluzione interiore dei personaggi, e soprattutto di Beatrice. Nel suo percorso, Beatrice ci porta a riflettere su come spesso siamo costretti a mettere in discussione il nostro posto nel mondo e su come le pressioni esterne possano influenzare le nostre decisioni. La sua vita è costellata di incertezze, ma proprio grazie a queste difficoltà, riusciamo a entrare in sintonia con lei. Beatrice rappresenta l’incertezza di chi sta cercando se stesso, la paura di fallire e di non essere all’altezza, e ci invita a esplorare quanto le aspettative altrui possano pesare sulle nostre spalle. Allo stesso tempo, la storia di Beatrice ci fa riflettere anche sulla società in cui viviamo, dove l’apparenza e le aspettative sociali spesso sono in conflitto con il nostro desiderio di essere autentici. E proprio in questo scontro tra l’esterno e l’interno, tra ciò che gli altri pensano di noi e ciò che sentiamo essere vero, si nascondono molte delle risposte che Beatrice deve scoprire, non solo sul caso che sta cercando di risolvere, ma anche su se stessa.
In conclusione, Miss Bee e il cadavere in biblioteca è un romanzo che, pur essendo di genere narrativa mistery, riesce a coinvolgere il lettore a un livello più profondo. Non si limita a raccontare una storia di indagini e colpi di scena, ma ci porta dentro l’animo dei personaggi, esplorando le loro emozioni e paure. È un romanzo che sa come catturarti e che ti fa riflettere su temi universali, dalla ricerca della propria identità alla comprensione di sé attraverso le relazioni con gli altri.
VOTO: ⭐⭐⭐⭐½

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