
Trama:
Fin da quando era una bambina, Wynter Everly sognava di diventare prima ballerina all’Opéra di Parigi. Ora, che ha vent’anni, si ritrova bloccata in un posto che la limita e con un fidanzato che ultimamente non riesce a renderla felice. È anche l’unico, però, a conoscenza di tutti i segreti del suo passato. A parte uno. È sempre stata innamorata solo di una persona… che, però, non l’ha mai considerata altro se non la figlia viziata del suo migliore amico.
Da quando Lochlann Quinn è tornato dal suo ultimo mandato oltreoceano, vive d’inerzia. Fa la guardia del corpo per un miliardario con ben poca morale e passa le giornate tra palestra, incontri di veterani, e in compagnia di Fury, il suo più caro amico, nonché l’uomo che gli ha dato un posto da chiamare casa all’età di tredici anni.
Quindi, quando quest’ultimo gli chiede il favore di accompagnare sua figlia, Wynter, e il rispettivo fidanzato in un tour mondiale per gestirne la sicurezza, fa fatica a rifiutare.
Quando i due si rivedranno, però, per la prima volta dopo quattro anni, le cose prenderanno una piega inaspettata e i confini tra ciò che è giusto e sbagliato cominceranno a sfumare.
A volte, due percorsi molto diversi possono in verità diventare uno solo, ma riuscirà Wynter a ritrovare se stessa e Lochlann ad andare avanti, o il loro incontro farà perdere l’equilibrio a entrambi?
Off Balance è un soft dark romance, quindi tratta di tematiche delicate e toste che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni lettori. Si consiglia di leggere i Trigger Warning prima di approcciarsi alla lettura.
Off Balance è il primo romanzo di Cecilia Claudi che leggo, e già dalle prime pagine ho percepito uno stile curato, fluido, capace di toccare corde profonde senza mai risultare forzato. È una scrittura che si prende il tempo per esplorare, scavare, far emergere le emozioni, e questo per me è un grande punto di forza. Trattandosi di un soft dark romance, sapevo che avrei incontrato una certa dose di scene spicy, ed ero preparata. Non è il mio elemento preferito, lo ammetto: quando diventano troppe o troppo simili tra loro, tendo a sentire un po’ di stanchezza nel leggerle. Avrei tolto qualche pagina, per gusto personale, ma il genere è quello e le scene sono molto coerenti e ben scritte dall’autrice. Ad avermi conquistata è stata la dinamica Age Gap tra i personaggi. È il mio sottogenere preferito, per quanto riguarda i romance, perché se ben gestito apre a una serie di riflessioni interessanti, come il potere e la vulnerabilità, il ruolo dell’esperienza, le aspettative sociali, e il modo in cui due persone, apparentemente distanti per età e fase di vita, riescano a incontrarsi e completarsi davvero. Spinge a domandarsi cosa definisca un legame sano, come si costruisce l’equilibrio, e quando una differenza diventa invece terreno fertile per la crescita reciproca. Ma ciò che mi ha davvero colpita è la scelta dell’autrice di affrontare temi estremamente attuali e complessi, come il dolore, la difficoltà di superare certe esperienze, la rinascita e, talvolta, la necessità di sopravvivere. Le tematiche di manipolazione emotiva e amore tossico e sano sono trattate in modo così realistico che non possiamo fare a meno di riflettere su quante volte, nella nostra quotidianità, ci troviamo a sentire storie simili. E poi c’è la danza, che in questo romanzo assume una forma tanto potente quanto crudele. È una danza che diventa un simbolo di resistenza e, al contempo, di speranza. Durante la lettura ci sono momenti che ti colpiscono dritto allo stomaco, ma lo fanno con quella delicatezza di cui parlavo, come se Cecilia ti prendesse per mano e ti dicesse: “guarda questo dolore, affrontalo, non distogliere lo sguardo, ma sappi che non sei sola a viverlo”. Infine, una riflessione sui personaggi: mi sono piaciuti moltissimo. Nessuno è idealizzato, e tutti incarnano la figura dell’antieroe, anche quelli che poi si riscattano e diventano eroi, prima per se stessi e poi per gli altri. Ogni personaggio ha il proprio cammino, le proprie paure, i propri meccanismi di difesa. E soprattutto, ho trovato estremamente interessante e importante il modo in cui viene mostrato, in maniera dettagliata e profonda, il contrasto tra un amore tossico e uno sano. Una distinzione fondamentale, raccontata senza moralismi ma con grande lucidità emotiva.
Per quanto riguarda la scrittura, ho trovato lo stile di Cecilia Claudi estremamente coinvolgente e preciso. La sua narrazione è fluida, mai forzata, molto delicata. La sua capacità di entrare nelle menti dei personaggi e di esprimere le loro emozioni più intime, senza mai essere banale o melodrammatica, è uno degli aspetti che più mi ha colpito. Il contesto in cui si svolge la trama, il mondo della danza, è affascinante e perfettamente integrato nella storia. La protagonista, Wynter Everly, è una ballerina con sogni ambiziosi, ma anche una persona fragile e complessa. Il suo desiderio di diventare prima ballerina all’Opéra di Parigi non è solo un obiettivo professionale, ma un cammino che la spinge a confrontarsi con se stessa e con gli altri. Nonostante la fluidità della scrittura, però, ci sono state alcune parti che, a mio parere, sono risultate un po’ lente. Tuttavia, questo non ha influito più di tanto sulla mia esperienza di lettura, perché la storia si è subito ripresa bene, mantenendo alta la tensione e il coinvolgimento. Del resto, parliamo di un romanzo che supera le 1000 pagine, ed è inevitabile che ci siano momenti in cui la narrazione rallenti per approfondire certe dinamiche o per lasciare spazio a riflessioni più intime. L’autrice riesce a delineare con cura scene e personaggi. Le ambientazioni, in particolare quelle legate alla danza, sono vivide e suggestive, ma sono soprattutto i piccoli dettagli, come i pensieri e i gesti di Wynter e Lochlann, a fare la differenza.
In Off Balance, le tematiche legate alla manipolazione emotiva e alle dinamiche di amore tossico e sano sono trattate in modo estremamente realistico, tanto che non possiamo fare a meno di riflettere su quante volte, nella nostra quotidianità, ci troviamo a sentire storie simili. Quante relazioni, nella vita di tutti i giorni, sono caratterizzate da dinamiche di controllo e manipolazione? Quante persone conosciamo che si trovano intrappolate in amori che, all’inizio, sembrano perfetti, ma che si rivelano invece distruttivi e devastanti? Le dinamiche che si sviluppano tra i protagonisti sono quelle che vediamo spesso nelle relazioni più difficili: un continuo gioco di potere, in cui l’amore può essere un’arma, usata per ferire o, a volte, per cercare disperatamente di guarire. Le manipolazioni emotive, anche se mascherate da affetto, sono un problema che troppe persone vivono in silenzio, spesso senza nemmeno accorgersene. Eppure, anche nel bel mezzo di queste difficoltà, c’è spazio per l’amore sano, quello che cresce lentamente, che costruisce fiducia e che non schiaccia l’altro, ma lo aiuta a diventare la versione migliore di sé stesso. La bellezza del romanzo sta anche nel non offrirci facili soluzioni: non ci sono personaggi completamente buoni o cattivi, ma persone che si trovano a fare i conti con le proprie scelte, con le proprie paure e con il proprio passato. E poi c’è lei, la danza. Per Wynter è respiro, un modo per liberarsi dalle catene del passato e trovare un equilibrio, ma anche un percorso di resilienza e speranza. La sua danza è una metafora della sua vita, di come affronta le difficoltà, e di come l’amore per Lochlann diventi il ritmo che guida i suoi passi verso la rinascita. È un inno alla libertà, un modo per superare il dolore e trovare forza in ciò che sembrava perduto.
Si parla anche di famiglia, amicizia e altre tematiche che preferisco lasciarvi scoprire leggendo questo bellissimo e potente romanzo.
I protagonisti di Off Balance, Wynter e Lochlann, sono due anime complesse e profondamente umane, e ciò che colpisce maggiormente è la loro evoluzione nel corso della storia. Wynter è una giovane donna intrappolata in un ciclo di dolore e manipolazione, ma anche una ballerina che lotta per ritrovare se stessa e la sua libertà. Il suo viaggio interiore è doloroso e affascinante allo stesso tempo. Ogni sua paura, ogni suo passo, è un tentativo di superare le cicatrici che la vita le ha lasciato. La sua vulnerabilità la rende incredibilmente autentica, e ogni lettore può riconoscersi nelle sue paure e nei suoi desideri. Lochlann è un uomo che porta sulle spalle il peso di un passato oscuro e distruttivo. La sua forza non sta solo nella sua capacità di proteggere gli altri, ma nella sua lotta interiore. Nonostante il suo esterno ruvido e distante, Lochlann è capace di un amore profondo e sacrificante. Il suo percorso di crescita è uno dei più affascinanti: lotta contro le sue stesse demoni, ma alla fine trova la forza di fare scelte difficili per il bene di Wynter. Il suo amore per lei è una forza che lo spinge a superare i propri limiti, a mettersi da parte per darle la possibilità di crescere. Quello che rende così speciali questi due personaggi è la loro imperfezione. Non sono eroi perfetti, ma due esseri umani che, pur segnati dal dolore e dai propri errori, trovano la forza di ricostruirsi. Il loro legame non è solo romantico, ma anche di salvezza reciproca. Sono l’uno il riflesso dell’altro, e il loro amore, pur essendo travagliato e a tratti distruttivo, è anche la loro forza di vita. L’autrice riesce a dipingere con maestria i loro percorsi emotivi, rendendo ogni loro decisione, ogni loro azione, una prova di crescita e di resilienza. Anche i personaggi secondari sono ben delineati da Cecilia e aggiungono sfumature e molti punti di vista che arricchiscono la storia. I loro contributi alla storia sono potenti, spesso agiscono da specchi per i protagonisti o come catalizzatori di eventi che spingono Wynter e Lochlann a evolversi.
In conclusione, Off Balance è un romanzo che ti travolge, ti fa riflettere e ti lascia un segno indelebile. Attraverso le difficoltà dei suoi protagonisti, il libro ci insegna che, anche nei momenti più oscuri, la rinascita è possibile. E soprattutto, ci mostra che l’amore, nella sua forma più sincera e profonda, ha il potere di guarire, di salvare e di trasformare. Ma ciò che emerge con forza è anche il tema dell’amor proprio: solo imparando a guardarsi dentro, a prendersi cura di sé stessi, è possibile aprirsi veramente all’amore in tutte le sue forme. Una storia che ci ricorda che, nonostante tutto, c’è sempre una speranza che vale la pena inseguire.
VOTO: ⭐⭐⭐⭐½


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