
Trama:
“DoppiaMente” è contemporaneamente un thriller, un poliziesco e un trattato psicologico. Al centro della narrazione la storia di Jason: la sua malattia mentale, l’amore, la delusione, la morte. Ma anche i meandri spaventosi della psiche di ogni personaggio del libro che si scontreranno con la dura realtà della vita. Le persone mentono per salvare le apparenze, uccidono per riavere ciò che hanno perduto.
DoppiaMente di Claudia Iacobelli è uno psychological drama che ti prende per mano e ti accompagna in un viaggio nelle pieghe più intime della mente e della vita dei suoi personaggi, senza alcuna fretta. Fin dalle prime pagine, infatti, mi ha convinta proprio questa lentezza narrativa con cui l’autrice costruisce il mondo interiore dei protagonisti, tratteggiati anch’essi con estrema cura. Questa lentezza narrativa, spesso criticata da chi cerca un ritmo più serrato nelle storie di questo genere, per me è invece uno dei punti di forza del libro: trattandosi di psicologia, ho apprezzato il modo in cui permette di entrare al meglio nei personaggi, nelle loro vite e nelle loro menti. Il romanzo scritto da Claudia alterna momenti più intensi e carichi di tensione a momenti più leggeri, e questo respiro fa sì che la lettura non diventi mai soffocante. È un equilibrio che regala molta umanità e intimità alla storia. Non è un romanzo che punta all’effetto immediato o al colpo di scena a tutti i costi: preferisce scavare, andare a fondo, lasciarti il tempo di percepire le sfumature emotive di chi stai leggendo. Ho apprezzato anche il fatto che DoppiaMente non sia un romanzo troppo lungo o eccessivamente articolato. Con un tema così delicato sarebbe stato facile appesantire tutto, invece l’autrice ha scelto la misura giusta. E la quantità di azione? Perfetta così com’è. Non mi aspettavo un ritmo incalzante e non ne ho sentito il bisogno: quel poco di azione che c’è basta a scuotere senza snaturare il tono psicologico della storia. Le parti finali mi hanno spiazzata nel migliore dei modi: non avrei mai immaginato una svolta simile, destabilizzante eppure perfettamente coerente con l’intreccio psicologico costruito dall’autrice. È quel tipo di conclusione che non ti lascia indifferente e che continua a girarti in testa anche dopo aver chiuso il libro. Questo romanzo, attraverso le sue tematiche, va oltre la storia personale: è un ritratto del nostro tempo, in cui il trauma si cela dietro volti a noi noti, che vediamo nel nostro quotidiano, l’inganno diventa un meccanismo di difesa e la solitudine un compagno silenzioso. In un’epoca che teme la vulnerabilità e spesso nasconde ciò che ci rende fragili, DoppiaMente ci sfida a riconoscere le ombre che ciascuno porta dentro, a non voltare lo sguardo davanti alle tensioni invisibili che attraversano ogni esistenza. DoppiaMente ci ricorda che le nostre vite, per quanto ordinarie possano sembrare, sono attraversate da tensioni invisibili e da verità che a volte scegliamo di ignorare.
La scrittura di Claudia è fluida, ben articolata e capace di restituire con delicatezza e precisione le sfumature emotive dei personaggi. Sa dosare con maestria ritmo e introspezione, alternando momenti di tensione a pause più leggere, senza mai perdere intensità o scivolare nella banalità. Il risultato è una narrazione che scorre naturale, coinvolgente, e che ti tiene ancorato alla storia senza mai annoiare. Ben dosate anche le descrizioni e i dialoghi, semplici ma sempre coerenti con tutto il ritmo del romanzo.
I personaggi di DoppiaMente sono il vero cuore pulsante del romanzo. Ognuno è delineato con cura, con una complessità psicologica che li rende credibili e vivi. Jason, il protagonista, è un ragazzo segnato da un trauma profondo e che Claudia ha delineato con maestria e grande sensibilità. La sua lotta con il disturbo dissociativo della personalità è potente e ben visibile, ben sviluppata e da lettrice ho empatizzato molto con lui, riconoscendo in lui la fragilità e la forza che caratterizzano ogni essere umano. Ho amato sia Tara che Kim, due presenze femminili molto importanti per Jason ed entrambe fonte di conforto e sfida per il nostro protagonista. Carl Atwood, il detective che ha indagato sul caso dell’omicidio della madre di Jason, è un altro personaggio chiave. La sua presenza nel romanzo aggiunge una dimensione investigativa alla trama, ma è anche simbolica: rappresenta il tentativo di fare luce su un passato oscuro e di dare un senso a eventi che sembrano privi di logica. Oltre a questi protagonisti, il romanzo presenta una serie di personaggi secondari che arricchiscono la narrazione. Claudia Iacobelli riesce a dare voce a ciascuno di loro e ad offrire una rappresentazione autentica del genere umano e della sua complessità.
Le tematiche affrontate in DoppiaMente sono profonde e molto attuali. Al centro c’è il trauma, infantile, e come esso possa lasciare ferite invisibili ma indelebili, capaci di condizionare tutta la vita. Jason, con il suo disturbo dissociativo della personalità, incarna la fragilità di chi cerca di mettere insieme i pezzi di sé, spesso spezzati da eventi troppo grandi da gestire da soli. Ma non si parla solo di trauma come esperienza individuale: il romanzo esplora anche il tema dell’identità, un concetto che oggi più che mai si rivela complesso. In un mondo che spesso ci spinge a indossare maschere e a nascondere parti di noi per paura di essere giudicati o esclusi, Doppiamente ci mette davanti alla sfida di accettare tutte le nostre sfaccettature, anche quelle più difficili e contraddittorie. L’inganno, inteso non solo come menzogna verso gli altri ma anche come autoinganno, è un altro tema principale. In un’epoca dominata dall’apparenza e dalla costruzione di identità curate a tavolino sui social, il romanzo ci fa riflettere sul prezzo di questa continua recita e sulla necessità, invece, di riconoscere e abbracciare la nostra verità, per quanto dolorosa possa essere. L’amore, in DoppiaMente, è spesso rifugio ma anche labirinto, uno spazio che può salvare ma anche confondere, dove si cerca conforto ma si rischia di perdersi ancora di più. È una rappresentazione molto realistica delle relazioni umane, con tutta la loro complessità e le loro contraddizioni. Guardando alla nostra quotidianità, queste tematiche risuonano in modo forte: la pandemia, le crisi sociali, le pressioni psicologiche, l’isolamento, la fragilità mentale sono problemi che molti affrontano oggi, spesso in silenzio.
In conclusione, DoppiaMente è un viaggio nell’intimità più profonda dell’essere umano, capace di far riflettere senza appesantire. Claudia Iacobelli non ci regala risposte facili, ma ci mette di fronte a verità spesso taciute: le ferite invisibili che ognuno porta con sé, le maschere che indossiamo per proteggerci e la difficoltà di accettarsi nelle proprie contraddizioni. Il titolo stesso, DoppiaMente, è un gioco di parole che richiama la duplicità dell’essere, l’oscillazione continua tra diverse identità, stati d’animo e verità interiori. È la rappresentazione di un percorso interiore difficile, fatto di frammenti da riunire, e proprio in questa complessità nasce la potenzialità di guarigione. In mezzo a tutto questo, la terapia si rivela come un filo di speranza: non una via rapida, ma un cammino paziente di ascolto e scoperta di sé. Attraverso il dolore e le resistenze, è il viaggio che permette di ricomporre quei frammenti spezzati e di ritrovare un senso di unità e di equilibrio. DoppiaMente ci ricorda che dietro ogni volto c’è una storia nascosta, che le ferite invisibili sono molteplici e che solo con empatia e consapevolezza possiamo iniziare a guarire davvero, dentro e fuori di noi.
VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

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