Recensione film: E’ colpa nostra?

Trama:

Il matrimonio di Jenna e Lion prepara il terreno per la tanto attesa reunion tra i due, che avviene qualche tempo dopo la loro rottura. L’incapacità di Nick di perdonare Noah crea tra loro un muro apparentemente insormontabile. Lui, ormai erede dell’impero imprenditoriale del nonno, e lei, che ha appena dato inizio alla sua carriera, si rifiutano di riaccendere la fiamma che è ancora viva dentro di loro. Ma adesso che le loro strade si sono incrociate di nuovo, l’amore si rivelerà più forte del rancore?

Riprendere È colpa nostra? dopo i due film precedenti è stato un po’ come ritornare in un luogo familiare. La storia riparte esattamente da dove ci eravamo fermati, non come “scena” singola, ma proprio come filo logico complessivo, e ho trovato questa continuità davvero piacevole: non c’è bisogno di spiegazioni o di ricostruire tutto dall’inizio, e questo crea subito un senso di immersione e vicinanza ai personaggi da parte dello spettatore. Non avendo letto i libri, il mio punto di vista è completamente visivo e narrativo. Fin dalle prime scene, il film affronta temi che mi piacciono particolarmente: la crescita personale, il confronto con paure e insicurezze, la gestione dei conflitti e delle incomprensioni, e l’importanza dei legami veri, sia familiari che d’amicizia. Tutto questo è mostrato in maniera naturale, senza moralismi, e si intreccia perfettamente con le vicende dei protagonisti. Detto questo, alcune scelte narrative mi hanno lasciata perplessa: la fretta verso il finale rende alcune scene poco chiare e alcune storyline secondarie sono state semplicemente accennate, mentre secondo me meritavano molto più spazio. Non posso non notare, ad esempio, l’assenza della madre di Noah, Rafaella, che nei film precedenti aveva avuto un ruolo attivo e significativo, soprattutto nel secondo film, mentre qui praticamente non si vede mai o sembra quasi un elemento d’arredo. Nonostante queste piccole criticità, ci sono momenti che funzionano alla perfezione. La chimica tra Noah e Nick resta intensa e naturale. Il matrimonio di Jenna e Lion è uno dei momenti più dolci e divertenti, soprattutto per l’incontro dei due protagonisti dopo diverso tempo divisi. Jenna e Lion sono personaggi che mi sono piaciuti soprattutto perché mostrano quanto siano amici preziosi, sempre pronti a sostenere i nostri protagonisti nei momenti difficili. Un’altra scena che mi ha colpita è quella in cui Sofia sprona Nick a lasciarsi andare: intensa e sorprendente. Il finale con Briar e Michael? Wow. Ma, come già detto, avrei approfondito di più. Nonostante ci siano sequenze un po’ “riempitive”, inserite più per chiudere la trama che per aggiungere vero valore alla storia, secondo me, le scene riuscite, sia visivamente che emotivamente, catturano davvero l’attenzione dello spettatore.

Andando più nel dettaglio…

Il film resta coerente con i due precedenti, e questo senso di continuità è qualcosa che ho davvero apprezzato: riprende le vicende di Noah e Nick senza stravolgere nulla, permettendoci di ritrovare i personaggi in un contesto familiare e allo stesso tempo evoluto. La nuova ambientazione contribuisce a trasmettere il senso di crescita e cambiamento dei protagonisti, rendendo visibile il passaggio all’età adulta anche attraverso piccoli dettagli quotidiani, come gesti, sguardi o momenti condivisi in famiglia e tra amici. Detto ciò, questa volta ho percepito una certa fretta narrativa, soprattutto verso il finale (dopo lo sparo, per intenderci). Alcune sequenze sembrano quasi messe lì per chiudere la storia rapidamente, mentre altre scene che reputo più importanti, come il percorso di Briar e quello di Michael, risultano superficiali e poco approfondite. Visivamente, il film mantiene una buona qualità: regia curata, inquadrature pulite e atmosfera romantico-emotiva. I momenti più intimi tra i protagonisti risultano ben gestiti, anche se il ritmo accelerato del finale fa perdere parte dell’impatto emotivo.

Gli attori continuano a essere un punto di forza. Gabriel Guevara è convincente e riesce a trasmettere tutte le sfumature di Nick, anche quando la sceneggiatura accelera troppo. Nicole Wallace rende Noah viva e credibile; è molto semplice empatizzare con entrambi. Sembrano reali, con conflitti quotidiani e alla ricerca del proprio posto nel mondo. La chimica tra Gabriel Guevara e Nicole Wallace resta uno dei punti forti del film: ogni loro interazione è credibile, intensa e piacevole da seguire. I momenti di tenerezza, confronto o tensione funzionano davvero grazie al talento degli attori, che riescono a trasmettere emozioni anche nei gesti più piccoli: uno sguardo, un sospiro… Anche i personaggi secondari aggiungono valore alla narrazione. Jenna e Lion, rispettivamente Eva Ruiz e Victor Varona, sono in assoluto i miei preferiti: ottimi amici e persone eccezionali, un vero supporto per Noah e Nick nei momenti difficili. La mamma di Nick, Anabel, interpretata da Goya Toledo, ha un bel ruolo, ma anche qui avrei preferito un maggiore approfondimento del personaggio. In generale, i genitori appaiono molto meno rispetto ai film precedenti, accentuando ancora di più il focus sulle dinamiche dei figli e sui rapporti di amicizia.

È colpa nostra? riesce a trattare temi importanti senza perdere il ritmo leggero del teen-drama. Al centro ci sono la crescita personale e il passaggio all’età adulta: si vedono Noah e Nick confrontarsi con paure, dubbi e scelte difficili, proprio come capita nella vita di tutti i giorni. Non mancano le incomprensioni, i piccoli errori che sembrano banali ma che pesano emotivamente, e il bisogno di sostegno nei momenti delicati. La storia mette in evidenza anche i legami familiari e d’amicizia: la vicinanza di Jenna e Lion e i piccoli gesti che mostrano quanto contino empatia e fiducia. Senza moralismi, il film ci mostra come il quotidiano possa diventare terreno di crescita e scoperta personale. In più, il tema del perdono e della riconciliazione è trattato con leggerezza ma efficacia: i protagonisti imparano a gestire il senso di colpa, le fragilità e le tensioni, proprio come accade nella vita reale. Tutto questo rende il film più vicino allo spettatore, perché parla di emozioni e situazioni riconoscibili, senza artifici eccessivi.

In conclusione, È colpa nostra? è un teen-drama leggero ma d’impatto; riesce a farti sorridere, emozionare e, a tratti, far riflettere. Quello che mi ha conquistata di più, oltre alla storia d’amore principale, è il modo in cui mette in luce i legami veri: le amicizie sincere, il sostegno reciproco, la capacità di affrontare paure e fragilità senza perdere autenticità. Noah e Nick ci mostrano quanto sia importante concedersi di sbagliare, imparare dagli errori e continuare a crescere, mentre Jenna e Lion ricordano che avere amici fidati fa la differenza nei momenti difficili.

VOTO: ⭐⭐⭐⭐ ½

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