Recensione saggio: Romance e Social Reading di Claudia Cantale

Il verso di una famosa canzone di Vinicio Capossela recita «rosa come un romanzo di poca cosa», insistendo sull’idea piuttosto diffusa che il romance sia un genere di serie b. Eppure, negli ultimi anni i titoli appartenenti alla categoria, che non ha mai visto crisi, compaiono regolarmente nelle classifiche dei libri più venduti, in alcuni casi divenendo dei bestseller. Il suo successo è spesso attribuito alla diffusione su larga scala tra i social media. È dunque lecito chiedersi quale sia la relazione tra potere delle piattaforme e uso sociale del romance per coloro che leggono online. Il volume rivisita funzioni ed esperienze di lettura dei club (digitali) del libro, a quarant’anni dalla pubblicazione di Reading the romance di Janice Radway. Si tratta infatti di un lavoro di ricerca netnografica sulle comunità che animano le principali piattaforme di social reading, quali Wattpad, GoodReads, Telegram e Booktok. Ne deriva una riflessione su pratiche, riti e processi di professionalizzazione della lettura che sono il risultato di negoziazioni e adattamenti ai meccanismi dei sistemi di raccomandazione, degli algoritmi e delle affordances delle piattaforme.

Leggere il saggio di Claudia Cantale Romance e Social Reading è stata un’esperienza molto più coinvolgente di quanto mi aspettassi. A prima vista potrebbe sembrare un saggio tecnico, fatto di teorie, piattaforme e dati, ma appena si entra nel vivo si percepisce subito che non è così: è una lettura molto scorrevole, estremamente piacevole e curiosa, che ti trascina dentro alle dinamiche di chi legge, commenta e condivide, creando una rete di relazioni invisibili ma molto potenti. L’autrice non si limita a descrivere fenomeni digitali, ma racconta storie di persone, emozioni e interazioni, rendendo il concetto di lettura condivisa più concreto. Ti fa capire che leggere oggi non significa solo aprire un libro, ma entrare in un dialogo continuo con chi legge accanto a te, anche se fisicamente lontano. Ciò che mi ha colpita di più è il modo in cui il libro riesce a far emergere la dimensione emotiva e relazionale della lettura online. Non ci sono numeri freddi o analisi puramente teoriche che ti distolgono dall’esperienza: ogni capitolo ti guida come una passeggiata mano nella mano con l’autrice tra piattaforme, community e lettori reali, mostrando come le dinamiche digitali trasformino un atto individuale come leggere in un’esperienza condivisa e viva. Leggendolo, ho notato quanto le mie esperienze da bookblogger si intreccino con ciò che Claudia descrive: tutti quei momenti in cui commenti, like e post sui social hanno arricchito la mia percezione di un libro, e tutte le volte in cui ho condiviso recensioni sul mio blog contribuendo a creare piccole conversazioni e reti di lettori. Fin dalle prime sezioni emerge un tema centrale: il Romance, spesso percepito come “letteratura di serie B”, ha un successo enorme e stabilmente consolidato, alimentato dalle piattaforme digitali. E l’autrice, con grande qualità espositiva, non si limita a affermarlo: analizza come sia cambiata la percezione culturale di questo genere, mettendo in dialogo l’evoluzione storica di un fenomeno che nasce come narrativa popolare e di evasione con le sue declinazioni contemporanee nei social che amplificano i tropes più amati dal pubblico. Nel saggio emerge con chiarezza che il Romance non ha mai conosciuto crisi editoriale, e più di recente si è arricchito di dimensioni sociali che trascendono il semplice consumo di narrativa. La sua presenza costante nelle classifiche di vendita, così come l’ampio seguito di community digitali che ne discutono, commentano e reinterpretano i canovacci narrativi, testimonia quanto il genere sia radicato nel tessuto culturale di lettori di ogni età e provenienza. Claudia Cantale prende in considerazione anche i riferimenti teorici più significativi: il testo si situa a quarant’anni dalla pubblicazione di Reading the Romance di Janice Radway, un classico degli studi sul Romance che ha indagato il valore culturale e sociale dei romanzi rosa non come mero intrattenimento, ma come oggetto di consumo culturale con funzioni specifiche nella vita delle lettrici. Questo quadro storico, pur condensato, permette di percepire il Romance non come un “fatto isolato” ma come un genere dinamico, in grado di adattarsi e di trovare nuove forme di espressione e di relazione proprio attraverso le comunità digitali. Nel testo, le piattaforme digitali come Wattpad, GoodReads, TikTok e Telegram smettono di essere semplici contenitori di contenuti e diventano ambienti vivi in cui si costruiscono relazioni, si condividono emozioni e si negoziano significati. Su questi spazi si innestano pratiche di social reading, annotazioni condivise, commenti, video di recensione, discussioni tematiche, che trasformano la lettura in un atto dialogico e partecipato, soprattutto per generazioni nate con lo schermo come estensione naturale del loro rapporto con i libri.

La scrittura di Claudia è fluida e scorrevole, attenta ad analizzare i contenuti con precisione senza mai diventare pesante. La dimensione emotiva del social reading emerge in modo naturale: leggere insieme non significa solo condividere un testo, ma anche confrontarsi su dubbi, entusiasmi, scoperte e persino disaccordi. Questo modo di leggere introduce nuove funzioni alla lettura stessa: oltre alle tradizionali motivazioni come evasione o compensazione, la lettura diventa uno spazio di “sexual literacy” e risignificazione di tropes amorosi attraverso l’esperienza condivisa, dove la percezione di cliché narrativi o archetipi, come l’aspettativa di lieto fine o figure di eroe/eroina, non è solo discussa ma interrogata e riformulata dentro i gruppi di lettura. Come bookblogger, mi sono ritrovata a osservare, commentare e raccontare queste dinamiche al mio pubblico, sperimentando in prima persona quanto la lettura condivisa possa trasformarsi in un’esperienza viva e relazionale che supera il semplice gesto individuale. Leggendo romance contemporanei o discussioni nate su BookTok, ogni recensione o post diventa parte di una conversazione più ampia, e Romance e Social Reading mi ha aiutata a dare uno sguardo lucido e critico a queste pratiche. Scorrendo il saggio, si percepisce con chiarezza come le dinamiche digitali influenzino davvero le pratiche dei lettori. Non si tratta solo di algoritmi o sistemi di raccomandazione: essi finiscono per plasmare discussioni, suggerire percorsi di lettura e creare nuove opportunità di dialogo, senza mai diventare protagonisti. Il cuore resta sempre nelle persone: nei loro desideri, nelle loro emozioni, nella curiosità che li spinge a condividere e a partecipare. È questo lato umano, prima di ogni tecnica o piattaforma, che rende la lettura così viva, intensa e reale. Ho trovato particolarmente interessante come il libro affronti la professionalizzazione della lettura: vengono descritti riti, pratiche e negoziazioni che nascono spontaneamente nelle community digitali, mostrando quanto ogni commento, mini-recensione o discussione contribuisca a creare una rete di significati condivisi, in cui un libro smette di essere esperienza privata per diventare esperienza collettiva. Ci sono momenti in cui il saggio sorprende: quando parla di gruppi che discutono di passaggi delicati, oppure di come una piattaforma valorizzi voci diverse, mi sono sentita immersa nella lettura come se stessi vivendo quelle esperienze in prima persona, non solo come lettrice ma come bookblogger che osserva, racconta e interpreta il fenomeno per il suo pubblico. È sorprendente come, pur essendo un saggio, riesca a suscitare emozioni simili a quelle di un romanzo: la suspense, la meraviglia e la voglia di continuare a leggere per scoprire cosa succede dopo e come si evolve la rete di lettori.

Alla fine, ciò che resta è la consapevolezza che leggere oggi non è più un gesto solitario: è dialogo, confronto, emozione condivisa. Romance e Social Reading mostra quanto la lettura possa trasformarsi in un atto sociale potente, capace di creare legami, stimolare curiosità e generare nuove prospettive. Ti accompagna pagina dopo pagina, facendoti sentire parte di qualcosa di più grande, lasciandoti con la voglia di aprire un libro, commentarlo, discuterlo e scoprire significati nuovi insieme agli altri. Per chi ama leggere e vuole comprendere come la lettura si trasformi nell’era digitale, questo saggio non è solo utile: è un’esperienza da vivere. È una guida, uno specchio, un invito a percepire il potere della lettura condivisa e a ricordare che, anche nel mondo digitale, un libro resta prima di tutto un’esperienza viva, emotiva e profondamente umana, e che il ruolo di chi osserva, racconta e condivide, come un bookblogger, può diventare parte integrante di quella rete di significati.

VOTO: ⭐⭐⭐⭐⭐

Lascia un commento

Restiamo in contatto!