
Trama:
In quanti modi diversi ci si può camuffare?
Dietro a quante maschere ci si può nascondere?
Per quanto tempo lui riuscirà a fare il doppio gioco?
Immagina quante sembianze possiamo assumere, quante identità si possono celare dietro a una singola persona. Nel solco dell’ombra, dove il destino è sfidato e la verità si nasconde, si snoda un gioco raccapricciante.
Tic… tac… tic… tac…
Il tempo è nemico in questa partita audace, dove la vita è sospesa tra la verità e il tradimento. Nel cuore pulsante della Confederazione Svizzera, il SIC, custode degli enigmi nascosti, diventa alleato e minaccia.
Un’anima coraggiosa rischia tutto, mettendo in gioco la propria vita per catturare un oscuro predatore.
Sapeva che innamorarsi sarebbe stato uno sbaglio, eppure, nel vortice dell’inganno, lui si ritroverà intrappolato in un sentimento tanto irresistibile quanto pericoloso.
“Lei è diversa, incantevole, prende solamente ciò che desidera e nel suo sguardo si celano segreti altrettanto profondi.”
Il terzo volume della serie Swiss Stories di Carmen Weiz, Audace, ha conquistato il mio interesse in modo graduale, a differenza dei due romanzi precedenti. La mia iniziale difficoltà nel sentirmi coinvolta nella storia potrebbe essere attribuita alla mia scarsa curiosità riguardo alla figura di Oliver, particolarmente presente in Mistificami. Anche la protagonista femminile di Audace, già conosciuta da chi ha letto La ragazza nel bosco, non mi aveva particolarmente colpita. La sua freddezza mi aveva intrigata, ma non a sufficienza da spingermi a leggere un intero romanzo su di lei…su di loro. In realtà, non avevo aspettative particolari per questa storia. Tuttavia, devo essere sincera nel dire che la storia d’amore di Oliver e Leonie mi ha sorpresa, affascinata ed emozionata, così come la loro vita presa singolarmente.
È proprio vero che quando non ti aspetti nulla, a volte, succede tutto.
Anche la narrazione, così come la storia d’amore dei due protagonisti, ha conquistato la mia attenzione poco alla volta. Inizialmente ho trovato il libro un po’ lento (40% circa) ma poi è avvenuto un repentino cambiamento. Molto ben elaborata e coinvolgente la parte di suspense, soprattutto nel finale di Audace. Le tematiche intense trattate con grande cura nel terzo volume della serie dimostrano ancora una volta l’attenzione meticolosa dell’autrice. Questo, insieme a tutti gli altri elementi, rende la storia di Audace appassionante, toccante ed entusiasmante.
La scrittura di Carmen Weiz si distingue ancora una volta per la sua fluidità, articolazione precisa e semplicità coinvolgente. La sua attenzione accurata alle tematiche trattate e la varietà di argomenti nei suoi libri evidenziano la sua abilità di essere una scrittrice interculturale. Personalmente ogni volta che mi immergo in una dei suoi libri, avverto la sensazione di star approfondendo la mia comprensione di un luogo: le sue tradizioni e, spesso, anche le problematiche presenti in quella società, specialmente nel modo in cui affronta e vive la condizione femminile. Le descrizioni in Audace, per un mio gusto personale, sono veramente tante ma si rivelano comunque tutte essenziali per lo svolgimento della storia. I momenti di suspense sono numerosi, soprattutto nelle pagine conclusive, e sono stati magistralmente elaborati dall’autrice. La scelta del doppio POV facilita il lettore nel comprendere ogni aspetto dei protagonisti di questa storia. In questo caso specifico, ho particolarmente apprezzato questa narrativa, poiché, non avendo inizialmente instaurato una forte empatia con Oliver e Leonie (parlando dei libri precedenti), conoscere il loro punto di vista e le loro vite ha contribuito significativamente a creare un legame empatico, rendendo le loro storie più personali e coinvolgenti.
Le tematiche esplorate in Audace seguono il filo conduttore dei romanzi precedenti, arricchendosi di nuovi dettagli intriganti. Si affrontano questioni legate alla famiglia, alla crescita personale, alla malattia e alla consapevolezza di quest’ultima, oltre a esplorare legami profondi. La trattazione della psicopatia attraverso la figura di Bratayev è delicata ma incisiva, ciò è merito dello splendido lavoro di Carmen che nella sezione dedicata a “Qualcosa di me e i miei ringraziamenti” elenca i titoli degli studi che hanno contribuito a formare la complessa personalità di questo personaggio cruciale nei tre volumi della Swiss Stories. Lo studio meticoloso si estende anche al tema della malattia, con particolare attenzione alla Sindrome di WPW. Posso ripeterlo all’infinito il lavoro di Carmen da questo punto di vista è davvero straordinario.
Un altro tema ben sviluppato, che suscita riflessioni profonde, è il rapporto familiare. In Audace viene approfondito il legame tra Leonie e suo padre, evidenziando quanto egli sia stato fondamentale per la figlia, specialmente per la sua carriera. Questo legame mi ha spinta a riflettere su quanto un genitore sia disposto a fare pur di vedere il proprio figlio seguire le proprie orme. La storia di Leonie, vissuta a metà fino all’arrivo di Oliver, è toccante. Il dolore emerge dalla lettura di pagine dedicate a una vita incompleta, ma diventa ancor più evidente quando si intuisce la rinuncia all’idea di famiglia e felicità coniugale a favore della carriera. Questo tema, purtroppo sempre attuale, solleva questioni complesse senza sempre offrire risposte definitive. Leonie è un personaggio che spinge alla riflessione: quanto siamo disposti a sacrificare pur di perseguire una carriera e “competere” con l’eredità professionale di un genitore? La realizzazione in ambito lavorativo rappresenta veramente la chiave della felicità, o esiste qualcos’altro al di là della carriera? E se il figlio non riuscisse a raggiungere gli obiettivi prefissati dal genitore, quest’ultimo sarebbe comunque fiero di lui?
Come accennavo in precedenza, i temi trattati nei romanzi di Carmen sono profondamente stimolanti e suscitano molte riflessioni.
I personaggi di Audace, e in particolare i due protagonisti, sono stati magistralmente sviluppati da Carmen. Pur non essendo inizialmente affascinata da loro, almeno non nei romanzi La ragazza nel bosco e Mistificami, ho apprezzato la capacità di Carmen di incuriosirmi e cambiare la mia percezione su di loro. È notevole osservare quanto i due siano simili quando si tratta di amore e di creare legami profondi. Leonie è spinta dalla sua ambizione di realizzare una carriera e dalle preoccupazioni per la situazione familiare, mentre Oliver teme l’idea che qualcuno possa affezionarsi a lui, ma la sua paura non è per sé stesso, bensì per la persona che starà al suo fianco. Affrontare la vita con una malattia come quella di Oliver è tutt’altro che facile, e mi è stato istintivo immedesimarmi nella sua situazione. Comprendo la sua paura e la sua determinazione nel vivere la vita secondo le sue regole, specialmente quando si trova di fronte a una malattia che non fa sconti, che senti addosso da quando sei nato. La bellezza e particolarità dei due protagonisti risiede proprio nella loro accettazione di una vita monotona, completamente sconvolta dall’arrivo l’uno nell’esistenza dell’altra; nella consapevolezza che, mentre prima combattevi da solo, ora siete in due, e non c’è nulla di più prezioso che condividere il dolore a metà, soprattutto se quella metà è la persona che il destino ha riservato per te.
Giunta alla conclusione di questa trilogia, desidero sinceramente complimentarmi con Carmen per la straordinaria capacità con cui ha saputo presentarmi la sua Svizzera in ogni suo aspetto, e per avermi coinvolta appassionatamente nella vita di tre fantastici amici: Thomas, Adam e Oliver. Insieme hanno gioito e pianto, affrontato numerosi ostacoli, spesso dando l’impressione di arrendersi, ma alla fine hanno ritrovato se stessi e l’amore autentico. Ciascuno di loro ha lasciato un indelebile e piacevole ricordo nella mia memoria; Thomas, Adam e ora anche Oliver rimarranno per sempre nel mio cuore, e ricorderò sempre l’intensa amicizia e il legame indissolubile che li unisce. Ma non posso dimenticare neanche Anna, Liz e Leonie, tre donne straordinarie che hanno affrontato un passato tumultuoso, conoscendo il lato oscuro della vita e la sua brutalità. Hanno visto le loro ali spezzarsi e i loro sogni sgretolarsi. Ma nonostante questo, nonostante le numerose cadute, sono sempre riuscita a rialzarsi più forti di prima. Sono tre donne che hanno imparato ad amarsi e a bastarsi prima di amare e essere amate incondizionatamente.
VOTO: ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐

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